Green pass, Fedriga (pres. Friuli Venezia Giulia): “Serve equilibrio”

Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, a “Radio anch’io” su Rai Radio 1, è tornato sul tema Green pass: “Serve – ha detto fra l’altro – un minimo di equilibrio. E’ oggettivamente fastidioso vedere un Paese nel quale ci sono le tifoserie in una pandemia”. Occorre “vedere la situazione contingente nella quale vive il Paese. Oggi èvero che c’è una risalita dei contagi, ma in termini di numeri assoluti sono ancora contenuti fortunatamente. Rispetto alla situazione attuale – ha aggiunto – usiamo il green pass, per esempio, per aprire quello che altrimenti sarebbe difficile, penso alle discoteche e ai grandi eventi. Se la situazione dovesse peggiorare, bisognerà prendere delle scelte”. Secondo il Presidente, adesso occorre “tenere insieme la sicurezza sanitaria”, che “è prioritaria” e riguarda anche le “attività economiche”, e la “tenuta sociale del paese”. “Reputo posizioni da tifoseria in questo momento – ha affermato – sbagliate e poco responsabili. Dobbiamo tenere quell’equilibrio e sapere che dobbiamo essere decisi a combattere la pandemia, a contrastare situazioni drammatiche che comporterebbero chiusure, a convincere le persone a partecipare alla campagna vaccinale. Sono convinto che l’impegno di tutti deve essere quello di parlare con le persone” e “raccontare la verita’: i vaccini servono, funzionano e proteggono”. Per Fedriga, poi, “oggi il parametro deve essere l’ospedalizzazione”. “La commissione salute della Conferenza delle Regioni – ha spiegato – sta elaborando una proposta di modifica dei parametri introducendo una maggiore rilevanza per quanto riguarda le ospedalizzazioni”.
Un tema, quest’ultimo condivisp anche dal Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che intervenendo stamane ad Agorà Estate, su Rai3, ha sottolineato che “E’ necessario rivedere i parametri che fissano la definizione dei colori delle regioni: non possono più essere legati alla percentuale dei contagi, ma al tasso di ospedalizzazione. In Sicilia, attualmente, siamo la seconda regione italiana per contagi Covid ma abbiamo, in totale, solo 21 ricoverati in terapia intensiva e 130 nei reparti ordinari, su 5 milioni di abitanti. Gran parte dei ricoverati, peraltro, risulta non vaccinata. L’esperienza deve indurci a rivedere il sistema, a fare scelte di buon senso. Sarebbe assurdo andare verso nuove restrizioni e chiusure con gli attuali criteri, determinando un disastro che non sarebbe sanitario ma economico”. cdn/AGIMEG