Giorgetti (Min. Sviluppo economico): “Spero che già la settimana prossima, sulla base dei dati, si possano dare segnali concreti di speranza e di riapertura”

“E’ all’esame del Governo e probabilmente in serata verrà approvato il Documento di economia e finanza, con la previsione di uno scostamento ulteriore non inferiore ai 40 miliardi. Detto questo, già con il primo decreto-legge approvato, quello del 22 marzo, si è cercato di andare verso una forma di sostegno, ristoro, indennizzo diversa, che, in quel caso, facendo riferimento al calo del fatturato, sì, superava il codice Ateco, ma soprattutto garantiva la tempestività, in qualche modo, dell’indennizzo, che credo sia stato, proprio in questi giorni, erogato alla gran parte degli aventi diritto. Questo tipo di sostegno, basato sulla riduzione del fatturato, però, non fa giustizia, ce ne rendiamo conto, non è totalmente equo, anche perché alcune categorie, quelle che hanno subìto, diciamo così, l’arresto dell’attività per decreto, cioè quelle che hanno dovuto chiudere proprio per un decreto dello Stato e non potevano svolgere l’attività, non solo non hanno avuto una riduzione, ma sono quelle, in particolare legate al pubblico esercizio, più danneggiate. Su questo punto, la valutazione corretta dovrebbe basarsi non tanto sulla diminuzione del fatturato, quanto sulla diminuzione del risultato di esercizio del margine operativo lordo, che è la sintesi, esattamente, tra fatturato e costi, siano essi variabili, siano essi fissi, perché altrimenti le attività, le partita IVA su cui incidono maggiormente i costi fissi, sono quelle danneggiate e non ricomprese, non equamente ricompensate e indennizzate dal decreto-legge del 22 marzo. Nel prossimo caso, il tentativo è di andare verso un indicatore di risultato di esercizio, naturalmente questo però sconta un problema: dobbiamo aspettare l’approvazione dei bilanci. Allora, se riusciamo a contemperare, diciamo così, l’approvazione dei bilanci ed eventualmente un’ulteriore anticipazione in termini di acconto, basata sul fatturato, per chiudere poi prevedibilmente nei tempi di giugno o luglio sui bilanci e dare una distribuzione equa, ecco, probabilmente avremmo realizzato compiutamente una più equa distribuzione degli indennizzi. Io credo che proprio in questi giorni, dopo il DEF, in attesa del decreto-legge, si potrà ulteriormente – anche magari in collaborazione con le categorie interessate, che io ho incontrato proprio nella giornata di ieri – trovare quelle formule che coniughino equità e tempestività. Questo è l’obiettivo che il Governo si propone e che nei prossimi giorni si definirà compiutamente in termini quantitativi con lo scostamento e qualitativi col decreto-legge, in relazione alle categorie interessate”. E’ quanto ha detto in Aula alla Camera Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo economico. “Prima abbiamo parlato dei sostegni economici; qui parliamo della possibilità di lavorare, cioè di esprimere la propria personalità, come dice peraltro la Costituzione della Repubblica italiana. Infatti, per chi si affaccia come cliente c’è un disagio ma per chi non può svolgere l’attività per cui si sente portato c’è anche la mancata espressione della propria personalità. Ho scritto una lettera al Comitato tecnico-scientifico per invitare formalmente anche i rappresentanti delle categorie ai tavoli in cui si discutono gli andamenti epidemiologici in relazione alla possibilità di confermare o ridefinire i protocolli anche in considerazione delle nuove varianti che, nel frattempo, si sono presentate e che hanno indotto, per la velocità di propagazione, il Governo a cambiare anche i meccanismi delle zone gialle, rosse e arancioni. Da un lato, fortunatamente, c’è il dispiegamento del piano vaccinale che, purtroppo, sconta anche dei problemi relativi ai tipi di vaccini che, come AstraZeneca e Johnson & Johnson, in questo momento preoccupano sotto il profilo che era stato precedentemente definito, in ipotesi di perfetto funzionamento del sistema. Dall’altro, sicuramente dobbiamo tenere presente che, quando dobbiamo programmare delle riaperture, noi dobbiamo non creare illusioni, ma dare certezze. È per questo motivo che nel decreto-legge si era prevista la possibilità, in base all’andamento dei dati, oggettivo e scientificamente dimostrato, di potere magari anticipare la riapertura di tante attività di pubblico esercizio, che ad oggi è fissata per il mese di maggio. Già con il passaggio in arancione di tante regioni alcune attività sono faticosamente, in qualche modo, ripartite. Spero che settimana prossima, in relazione all’andamento dei dati, che sono in questo momento ovviamente in miglioramento, si possa anche anticipare rispetto a quanto avevamo originariamente previsto. Quello che garantisco, ovviamente, alla collega Masi è che, per quanto riguarda il mio Ministero, ma tutto il Governo, questa sensibilità c’è. Naturalmente dobbiamo muoverci in un quadro di sicurezza, di sicurezza sanitaria, a cui non possiamo in alcun modo rinunciare. Contemperando queste due tensioni, queste due aspettative – lo ribadisco – spero che già la settimana prossima, sulla base dei dati, si possano dare segnali concreti di speranza e di riapertura”, ha aggiunto. cdn/AGIMEG