Gioco patologico, ecco cosa prevedono i nuovi Livelli Nazionali di assistenza. Lorenzin: “Nessun onere per lo Stato, i servizi sono già attivi”

Il trattamento sanitario delle patologie legate al gioco d’azzardo entrano nei Livelli Nazionali di Assistenza, ovvero nell’ambito degli interventi di assistenza sociosanitaria garantiti dal Sistema sanitario nazionale. E’ quanto ha annunciato qualche giorno fa il Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin e quanto si legge nella bozza del Decreto presidenziale articolato sull’aggiornamento dei Lea. 
“L’inserimento delle persone affette da ludopatia tra gli utenti degli attuali servizi destinati al trattamento delle dipendenze patologiche non comporterà nuovi oneri” fanno sapere dal Ministero . La ragione sta nel fatto che “tali servizi sono già attivi su tutto il territorio nazionale e che a questo proposito la legge di stabilità 2015 (art.1, comma 133) vincola 50 mln di euro del Fondo sanitario Nazionale al trattamento di tali
soggetti”.

Di seguito il capitolo del Decreto sull’aggiornamento dei Lea dedicato al gioco patologico

Assistenza sociosanitaria alle persone con dipendenze patologiche 1.Nell’ambito dell’assistenza territoriale , domiciliare e territoriale ad accesso diretto, il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con dipendenze patologiche, inclusa la dipendenza da gioco d’azzardo,o con comportamenti di abuso patologico di sostanze, ivi incluse le persone detenute o internate, la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico individualizzato che include le prestazioni mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, psicologiche e psicoterapeutiche , e riabilitative necessarie e appropriate nei seguenti ambiti di attività:

a) accoglienza;

b) valutazione diagnostica multidisciplinare

c) valutazione dello stato di dipendenza;

d) certificazione dello stato di dipendenza patologica;

e) definizione, attuazione e verifica del programma terapeutico e riabilitativo personalizzato, in accordo con la persona e, per i minori, in collaborazione con la famiglia;

f) somministrazione di terapie farmacologiche specifiche, sostitutive, sintomatiche e antagoniste, compreso il monitoraggio clinico e laboratoristico;

g) gestione delle problematiche mediche specialistiche;

h) interventi relativi alla prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle patologie correlate all’uso di sostanze;

i) colloqui psicologico-clinici;

j)colloqui di orientamento e sostegno alla famiglia;

k)interventi di riduzione del danno;

l)psicoterapia (individuale, di coppia, familiare, di gruppo);

m) interventi socio-riabilitativi, psico-educativi e socio-educativi finalizzati al recupero dell’autonomia personale, sociale e lavorativa;

n) promozione di gruppi di sostegno per soggetti affetti da dipendenza patologica

;
o)promozione di gruppi di sostegno per i familiari di soggetti affetti da dipendenza patologica;

p)consulenza specialistica e collaborazione con i reparti ospedalieri e gli altri servizi distrettuali territoriali, semiresidenziali e residenziali;

q)collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta;
r)interventi terapeutici e riabilitativi nei confronti di soggetti detenuti o con misure alternative alla detenzione, in collaborazione con l’amministrazione penitenziaria;
s)collaborazione ed integrazione con i servizi di salute mentale
con riferimento ai pazienti con comorbidità.
L’assistenza distrettuale alle persone con dipendenze patologiche è integrata da interventi sociali in relazione al bisogno socioassistenziale emerso dalla valutazione.