Giochi, UE: Direttiva antiriciclaggio, nessuna esenzione ad hoc per l’adempimento della normativa

Durante la discussione sulla proposta della quarta direttiva antiriciclaggio, il Parlamento Europeo ha dimostrato di essere poco propenso a consentire deroghe o esentare determinati servizi di gioco dalle disposizioni previste dalla direttiva in questione. E’ stato infatti approvato un emendamento che prevede come:  “allo scopo di mitigare i rischi associati al settore del gioco e di garantire la parità tra i prestatori di servizi di gioco d’azzardo, andrebbe istituito per tutti loro l’obbligo di adeguata verifica della clientela per le singole operazioni di importo pari o superiore a 2.000 euro”. L’emendamento spiega anche che, “nell’adempiere a tale obbligo di adeguata verifica, è opportuno adottare un approccio basato sul rischio che tenga conto dei differenti rischi rappresentati dalle diverse tipologie di servizi di gioco d’azzardo e determini se rappresentano un rischio elevato o esiguo di riciclaggio dei proventi di attività criminose. Occorre tener conto altresì delle caratteristiche delle diverse tipologie del gioco d’azzardo, anche mediante una differenziazione tra casinò, gioco d’azzardo online o altre modalità di prestazione di servizi di gioco d’azzardo. Gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione l’applicazione di questa soglia all’incasso delle vincite così come alle poste in palio. I fornitori di servizi di gioco dovrebbero assicurare che l’adeguata verifica della clientela, se condotta all’ingresso, possa essere collegata alle operazioni effettuate dal cliente”. E’ stato invece respinto il tanto discusso emendamento che permetteva, ad eccezione dei casinò, agli Stati membri di “decidere di esentare del tutto o in parte determinati servizi di gioco d’azzardo dalle disposizioni nazionali di recepimento” della direttiva “sulla base del basso rischio connesso alla natura delle operazioni di tali prestatori di servizi o sulla base di valutazioni del rischio”. lp/AGIMEG