Giochi, Sts “Regioni e Comuni stanno conducendo alla forca la rete legale terrestre. Amministrazione e Governo trovino soluzione in tempi brevi”

Il Governo non ha intenzione di affrontare la sfida che si era già tentato di risolvere in sede di attuazione della delega fiscale sui giochi. E’ quanto sottolinea il sindacato Sts in una nota riguardante la non impugnativa della legge della provincia di Trento sui limiti di distanza dai luoghi sensibili per le slot, deliberata dal Consiglio dei Ministri l’11 settembre scorso. “Una legge particolarmente rigida – sottolinea nella nota Sts – che aggiunge un nuovo piano all’ormai altissimo castello normativo creato negli ultimi anni da Regioni e Comuni. La mancata impugnazione da parte del Governo di questa legge, come di altri analoghi provvedimenti regionali, è sintomatica della mancanza di interesse nei riguardi della questione. Del resto, spedire la legge di Trento sul banco della Corte Costituzionale non sarebbe cosa da poco: significherebbe mettere in discussione l’intero impianto normativo che, in nome della prevenzione e della cura dalla dipendenza da gioco, sta di fatto mutilando l’offerta di gioco legale nel Paese. E’ dunque evidente che, almeno in questo momento, il Governo non ha intenzione di affrontare la sfida che si era già tentato di risolvere in sede di attuazione della delega fiscale sui giochi. Un tentativo naufragato anche, e forse soprattutto, a causa della mancata convergenza tra la posizione intransigente delle amministrazioni locali e quella, più elastica e pratica, del Sottosegretario Baretta. Sta di fatto che la questione è oggi intrappolata in una pastoia difficilmente districabile che rischia però di tramutarsi in un cappio al collo della rete legale di raccolta terrestre. E’ tempo che lo Stato si renda conto che Regioni e Comuni ci stanno conducendo neanche troppo lentamente alla forca! Visto che non ci si può affidare alle ondivaghe decisioni di volta in volta scaturenti dai TAR – conclude la nota – la soluzione deve venire proprio dall’Amministrazione statale, dal Governo o dal Parlamento e – qualunque sia lo strumento scelto – in ogni caso in tempi brevi”. lp/AGIMEG