Giochi, pronti ricorsi dei gestori di sale slot contro norme locali

Gestori di sale da gioco sul piede di guerra contro le normative locali che regolano l’offerta di gioco sul territorio. E’ successo a Fiorano, nel modenese, dove alcuni esercenti hanno presentato ricorso al Tribunale civile di Modena. Pomo della discordia, la distanza minima di due metri tra un apparecchio e l’altro, con conseguenti sanzioni salate per la ‘mancata osservanza dell’obbligo sulla non continuita’ tra apparecchi di gioco’ prevista dal decreto direttoriale AAMS del 27 ottobre 2003 citato espressamente dal Regolamento comunale. A Legnano, in Lombardia, la giunta ha fatto entrare in vigore un’ordinanza specifica per le slot che in città possono funzionare solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23 tutti i giorni, festivi compresi. “Una scelta sbagliata per chi ha investito molto su questa attività, aprendo un locale – ha commentato il gestore di una sala slot locale -. Abbiamo chiesto un permesso che il Comune ci ha concesso, siamo in regola e paghiamo le tasse per questa attività. Quindi davvero non capisco perché tramite una ordinanza sindacale abbiano messo noi e altri in ginocchio. Chi gioca continuerà a farlo, magari uscendo da Legnano e andando in Comuni vicini”. A Lodi, invece, la scelta di alcune sale di dismettere gli apparecchi coincide con il giro di vite sul gioco d’azzardo e la lotta alle ludopatie annunciata dall’amministrazione comunale a fine settembre. L’ordinanza ‘no slot’, che introduce limitazioni d’orario per l’uso dei videopoker e che limita a 500 metri da scuole, oratori e chiese la collocazione di nuove sale da gioco, agenzie per le scommesse e l’installazione di nuovi apparecchi in esercizi già in attività, dovrebbe entrare in vigore entro febbraio 2016. Dura battaglia anche a Bolzano, dove i gestori hanno affidato ad alcuni studi legali la preparazione di una controffensiva che intende mettere in discussione la competenza della Provincia, che dopo aver vinto la battaglia contro le slot machine nei bar, ha deciso ora di dichiarare guerra in via definitiva anche alle sale gioco (o strutture affini) che stanno operando con licenze in scadenza a fine mese. Dai primi di gennaio è probabile che, soprattutto in sede amministrativa, vengano depositati una serie di ricorsi: “è evidente che prima di intervenire si debbono comunque aspettare eventuali provvedimenti o disposizioni dell’amministrazione provinciale”, ha spiegato l’avvocato Marco Ferretti, legale di una delle sale gioco di Bolzano. Una soluzione per porre fine a queste anomalie dovrebbe arrivare con la legge di Stabilità 2016, che dispone un accordo tra Stato ed enti locali per disciplinare l’offerta sul territorio, da siglare entro il 30 aprile. dar/AGIMEG