Giochi & Politica: Raffaele Palmieri candidato per il Mir, “Settore poco tutelato a livello politico. Confindustria poco utile”

Sono state rese pubbliche le liste campane di Mir (Moderati in Rivoluzione), il movimento di Samorì.  E per la prima volta non sono i politici ad occuparsi del gioco, ma un esperto del settore ad entrare in politica.  Nelle liste per il Senato presentate dal Mir è infatti candidato Raffaele Palmieri, fondatore e presidente del Sicon, il sindacato delle imprese concessionarie del gioco. Si tratta di una grande novità, che potrebbe permettere al settore del gioco di avere finalmente una voce “ufficiale”, in caso di elezione, in ambito politico. Ecco una esclusiva intervista rilasciata da Raffele Palmieri ad Agimeg.

Prima di tutto perché la scelta del Mir?

Il professore  Samori  ha fatto una scelta precisa ,nessuna presenza di ex deputati e senatori , di fatto ha scelto dieci eccellenze nel paese  tra  imprenditoria e società civile, tra cui ho avuto l’onore di essere scelto per  il collegio del Senato alla Campania (al numero 2) , in particolare come rappresentante di categoria   del mondo dei giochi pubblici. Pertanto Il MIR  è l’unico movimento politico che ha mostrato sensibilità  concreta per il nostro settore,con proposte innovative e risolutive in particolare  per la piccole e media impresa del settore che vivono una crisi irreversibile.

Negli anni passati a destra e a sinistra hanno avuto un approccio per il settore solo “speculativo “senza nessun politica industriale e di sviluppo  per il settore, e nei momenti importanti di trasformazione   dello stesso  sono stati totalmente assenti. Il dl Balduzzi  ne è una logica conseguenza.

Perché fino ad oggi la politica ha sempre fatto valutazioni “esterne” del settore giochi,  quasi mai ascoltando  le voci “interne? E’ una mancanza  di interlocutori o una superficialità dovuta alla “fretta” di interventi?

Il serbatoio del mondo dei giochi pubblici viene attinto ogni qualvolta  vi è un emergenza nel paese ,(Abruzzo ,etc..) poi di contro non abbiamo nessuna tutela sull’aspetto degli  investimenti,della comunicazione ,spesso volte negativa e deleteria per il settore,  e della tutela della regolamentazione in  ambito europeo. La rappresentanza del settore è spesso ignorata. E poi c’è Confindustria che  sfrutta il nostre settore e le enormi potenzialità in termini di indotto lavorativo  per arricchire unicamente  la propria  sfera  di influenza ,ma spesso per  interessi che non sono specifici di settore. Ci ritroviamo pertanto a subire interventi normativi senza alcuna concertazione e con danni irreparabili per il settore ed in particolare per  le piccole e medie  imprese.

Da persona che ha vissuto sulla propria pelle i problemi che attanagliano il settore del gioco, in caso di elezione su quali tematiche legate al gioco cercherà di sollecitare i primi interventi?

Accesso al credito,abolizione  delle penali inique,tutela della legalità,una tassazione equa,una nuova ridistribuzione sulla filiera dei ricavi,oggi  troppo scompensata in alto e nuovo contratto di lavoro di settore.

Se dovesse cucirsi addosso uno slogan politico, su cosa punterebbe?

Non mi piacciono  gli slogan in genere, , ma le coscienze e la cultura  muovono e cambiano spesso le cose in questo paese,dico solo che dal  mondo  dei giochi vi è una possibilità  concreta di sviluppo, occupazione , ed eccellenza nel settore dell’industria italiana  , tutto il resto è pura “demogogia” di una classe politica  scadente che va rinnovata ,tecnicamente incapace di sviluppare un piano concreto di crescita per il settore,e  di fornire un quadro normativo semplice a  tutela della legalità e degli investimenti fatti.

mf/AGIMEG