Giochi, Mirabelli (Pd): “Serve legge di riordino del gioco per ridurre domanda e offerta e contrastare illegalità”

“Credo che ci sia sempre più bisogno, anche per dare risposta alle tante questioni che vengono poste, di una legge di riordino complessivo del settore del gioco con alcuni obiettivi: 1) ridurre la domanda di gioco (e questo si fa intervenendo e anche ponendo forti proibizioni della pubblicità, cosa che in parte è stata già fatta con la Legge di Stabilità per quanto riguarda le reti televisive generaliste fino dalle ore 22:00); 2) ridurre l’offerta di gioco (e anche su questo fronte si è cominciato ad agire con la Legge di Stabilità, riducendo del 30% le concessioni per le case da gioco e le macchine nei locali pubblici). In questo senso, stiamo ragionando sulla riduzione delle entrate fiscali derivanti dal gioco, perché se miriamo a ridurre l’offerta e la domanda, progressivamente dovranno calare di molto anche le entrate dello Stato derivanti dal gioco; 3) vi è la necessità di creare un quadro normativo chiaro perché abbiamo bisogno di regolamentare meglio per evitare che cresca il gioco illegale, soprattutto online (luogo questo che, come dimostrano anche le recenti inchieste, riceve una grande attenzione da parte della criminalità organizzata). Per riuscire a colpire il gioco illegale servono regole chiare, pene più alte e strumenti investigativi più sofisticati ed efficaci”. Lo ha affermato il senatore PD Franco Mirabelli, primo firmatario e relatore del DDL di riordino del settore gioco, alla trasmissione “La Radio ne Parla”. “Serve, inoltre, regolamentare il rapporto tra le concessioni statali di gioco e li Enti Locali. – ha proseguito Mirabelli – In questi anni, gli Enti Locali hanno svolto un ruolo di supplenza importante perché si era in assenza di una regolamentazione nazionale. L’allarme sociale è scattato perché ci siamo trovati improvvisamente con le macchine da gioco con premi in denaro nei locali pubblici e questo ha fatto saltare un sistema. Su questo è mancato ogni tipo di regolamentazione e i Comuni hanno fatto un pezzo di lavoro importante, lavorando sugli orari e sulle distanze”. cdn/AGIMEG