Giochi, Mirabelli (PD) a Agimeg: “A gennaio al via i lavori sul Testo Unico. Non possono essere i Tar a deliberare in tema di gioco”

“A gennaio inizieremo i lavori per il progetto di riordino complessivo del settore dei giochi, un comparto che necessita una volta per tutte di un Testo Unico e per il quale auspico una volontà politica comune al di là delle ideologie”. E’ quanto ha dichiarato a Agimeg il sen. Franco Mirabelli (PD) primo firmatario in Commissione Finanze del ddl di riordino del settore giochi a margine di un convegno che si è svolto a Roma. “In questo settore il tema della legalità è centrale: ogni volta che proibiamo qualcosa rischiamo di ampliare lo spazio all’economia illegale in quanto la domanda di gioco è alta e il comparto rischia di passare in mano all’illegalità. Per questo motivo serve fare chiarezza dal punto di vista normativo, ma serve soprattutto un riordino in tempi brevi. Ridurre gli spazi pubblicitari di prodotti dei gioco è una cosa positiva, ma non è quesata la panacea di tutti i mali. Ci sono infatti ancora questioni aperte come ad esempio il rapporto tra Stato e Enti Locali. I Comuni e le Regioni finora hanno svolto un ruolo di supplenza dello Stato in un quadro normativo non chiaro, e oggi ci troviamo al punto che sono i Tar a deliberare in tema di gioco. L’istituzione di una Conferenza Stato-Regioni prevista nella legge di Stabilità a partire dall’aprile del 2016 e che definisce la collocazione territoriale del gioco è una cosa fondamentale per dare un segnale di chiarezza e legalità. Un altro tema importante – ha proseguito Mirabelli – è rafforzare gli strumenti per la tracciabilità dei capitali e allo stesso tempo servono norme più rigide e controlli all’accesso, ovvero chi compone le diverse società di gioco, al fine di evitare infiltrazioni criminali. Nella Stabilità è previsto inoltre un regime di adempimento collaborativo, un patto tra operatori e ADM per prevenire i rischi legati al mancato rispetto di norme a tutela dei minori e di lotta alla criminalità organizzata. Infine servono sanzioni penali più rigide per chi opera illegalmente, che comprendono tra i 3 e i 6 anni di reclusione. Su questo avranno ruolo importante sia la Guarda di Finanza che la Polizia Giudiziaria”. Il senatore del PD ha inoltre aggiunto che “Si deve lavorare per la diminuzione dell’offerta di gioco garantendo allo stesso tempo la lotta all’illegalità anche a scapito di minori entrate erariali”. E sull’innalzamento del prelievo (al 17,5%) sulle slot previsto in Stabilità, Mirabelli ha risposto “I concessionari sono stati sgravati contestualmente dalla tassa dei 500 milioni che era stata introdotta con la Stabilità dell’anno scorso. L’importante è che ciò non si traduca in un vantaggio per il gioco illegale”. cr/AGIMEG