Giochi, Marconi (Consiglio Regionale Marche): “Togliere il gioco legale significa aumentare quello illegale”

“Il gioco patologico non è più un fenomeno isolato. Lo Stato incassa miliardi dal gioco e le regioni hanno preso larghe iniziative in questo senso per contrastare il fenomeno. L’Italia è uno dei Paesi che gioca di più, con un giro d’affari di 80 miliardi nel 2015, ma togliere il gioco legale significa aumentare quello illegale”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere di maggioranza Luca Marconi nel corso della discussione in Assemblea legislativa regionale delle Marche su gioco d’azzardo e lotta alle ludopatie. “Un altro aspetto riguarda quanto fatto dalla nostra legge regionale a contrasto del gioco: prevenzione, cura e tutela della fragilità. Sulla prevenzione non ci sono problemi, quello che facciamo è accettato da tutti, così come sulla cura. Per quanto riguarda la tutela della fragilità, la legge che abbiamo non disciplina il gioco d’azzardo, ma solamente la salute. Ne consegue che non possiamo cancellare il gioco d’azzardo. Abbiamo intercettato i mondi della sanità, degli imprenditori del settore e quello dei Comuni, fra i più solleciti a richiedere questi tipi di intervento. Abbiamo avuto 4 proposte di legge sul tema, a testimonianza della sensibilità del Consiglio Regionale sul fenomeno del gioco, arrivare a un testo unificato non è stato semplice, ma ringrazio tutti i colleghi per la sensibilità dimostrata. Andiamo avanti sulla nostra strada, la prevenzione ha valore e la legge mette un moto un processo di natura culturale. Nel 2016 lo Stato ha assegnato 1,3 milioni di euro di fondo per la lotta alla ludopatia alla regione Marche, dei quali potremo usufruire fino al 2019”. In tema di distanze dai luoghi sensibili, Marconi ha detto che la legge prevede una distanza minima di “500 metri per i comuni con oltre 5mila abitanti e di 300 metri per quelli con meno di 5mila abitanti”. lp/AGIMEG