Giochi, Liguria: presentate in commissione Sanità 3 proposte di legge su sale giochi e ludopatia. Ecco i testi inediti all’esame dal 2017

Torna a riunirsi la commissione Sanità della Regione Liguria per discutere la legge di Stabilità locale, che entro il 20 dicembre arriverà in aula per la discussione finale. Durante l’ultima seduta sono state presentate 3 proposte di legge su sale da gioco e ludopatie, due da parte del Partito Democratico e l’altra dal Movimento Cinque Stelle. Si tratta del Testo Unico per la regolamentazione delle sale da gioco e la prevenzione e il trattamento del Gap a prima firma Melis (M5S); e delle proposte a prima firma Paita (Pd), che mira a modificare la legge regionale 30 aprile 2012, n. 17 recante Disciplina delle sale da gioco, e Rossetti (Pd), che modifica la legge regionale 30 aprile 2012 n. 18, recante Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico.

LA PROPOSTA M5S Incentivi fiscali per chi rinuncia alle slot machine nei locali pubblici e sostegno concreto a chi è affetto da Gioco d’Azzardo Patologico. Questo in estrema sintesi il contenuto del Testo Unico per la regolamentazione delle sale da gioco e la prevenzione e il trattamento del Gap a prima firma Melis (M5S) illustrato ieri in commissione Sanità della Regione Liguria. Nel dettaglio, la proposta prevede che “sono soggetti all’aliquota Irap di cui all’art 16 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 ridotta dello 0,92 per cento, gli esercizi che provvedano volontariamente, entro il 31 dicembre dell’anno precedente quello a cui si riferisce l’agevolazione, alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco di cui all’art. 110, comma 6 del Regio Decreto 18 giugno 1931 n.773 (approvazione del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) nei locali in cui si svolge l’attività”. Il provvedimento interviene anche sulla questione distanze, autorizzando i Comuni a “individuare altri luoghi sensibili a cui si applicano le disposizioni di cui all’art. 8, comma 1, tenuto conto dell’impatto degli insegnamenti sul contesto e sulla sicurezza urbana, nonché dei problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica. Al fine di perseguire le finalità di cui all’articolo 1 della presente legge, nel rispetto delle pianificazioni di cui all’art. 7 comma 10 del decreto legge n. 158 del 2012, convertito in legge n. 189 del 2012, i Comuni possono dettare previsioni urbanistico territoriali in ordine alla localizzazione delle sale da gioco, fermo restando il rispetto della distanza minima prevista dall’articolo 8 comma 2 della presente legge”. Previsto anche il marchio ‘No Slot’ per gli esercenti dei pubblici esercizi, i gestori dei circoli privati e di altri luoghi pubblici o aperti al pubblico che scelgono di non installare o di disinstallare apparecchi per il gioco d’azzardo lecito.

LE PROPOSTE PD “A quasi due anni dalla sua approvazione la legge regionale 30 aprile 2012, n. 17, relativa alla disciplina delle sale da gioco, ha già conseguito importanti risultati. La previsione di una distanza legale da rispettare per l’apertura di sale da gioco – primo caso in Italia, poi seguito anche da altre regioni – è stata attuata da alcuni comuni della Regione con specifici regolamenti in materia. Di particolare rilevanza è stata l’esperienza del Regolamento sale da gioco e giochi leciti, adottato dal Comune di Genova con deliberazione del Consiglio Comunale n. 21/2013, in vigore dal 24 maggio 2013”. Inizia così la relazione introduttiva – che Agimeg ha potuto visionare in anteprima – che accompagna la proposta di legge a prima firma Paita, che mira a modificare la legge regionale 30 aprile 2012, n. 17 recante Disciplina delle sale da gioco, che prevedeva un distanziometro di 300 metri dai luoghi sensibili e vietava qualsiasi attività pubblicitaria. La proposta, che si compone solo di 3 articoli, prevede che “l’esercizio delle sale da gioco, di punti di vendita in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, l’esercizio del gioco lecito nei locali aperti al pubblico e l’installazione degli apparecchi idonei per il gioco lecito di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, sono soggetti all’autorizzazione del Sindaco del Comune territorialmente competente”. In tema di vincite, si vietano “le esposizioni esterne al locale di cartelli, manoscritti e/o proiezioni che pubblicizzano vincite temporali appena accadute o storiche”. La proposta contiene anche Disposizioni di natura economica e fiscale, prevendendo che “la Regione, nella concessione di finanziamenti, benefici e vantaggi economici comunque denominati, considera titolo di preferenza l’assenza di apparecchi da gioco d’azzardo lecito all’interno degli esercizi autorizzati alla pratica del gioco o all’installazione di apparecchi da gioco d’azzardo lecito. A decorrere dal 1 gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2019, sono soggetti all’aliquota IRAP di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 e successive modifiche e integrazioni ridotta dello 0,92 per cento gli esercizi che provvedano volontariamente, entro il 31 dicembre dell’anno precedente quello a cui si riferisce l’agevolazione, alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco di cui all’articolo 110, commi 6 e 7, del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) e successive modifiche e integrazioni nei locali in cui si svolge l’attività”. Per compensare i minori introiti “derivanti dall’applicazione dell’agevolazione fiscale di cui al comma 2 dell’articolo 3 bis, sono compensati dalle maggiori entrate, stimate in ugual misura, derivanti dall’applicazione dell’aggravio fiscale di cui al comma 4 dello stesso articolo”.

Illustrata in commissione anche la proposta a prima firma Rossetti, che modifica la legge regionale 30 aprile 2012 n. 18, recante Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico. Il progetto – che Agimeg ha potuto visionare in anteprima – mira a promuovere al fine di prevenire la dipendenza e l’attuazione di misure atte a garantire ai cittadini anche sicurezza e decoro urbano. L’articolo 2 prevede la partecipazione del terzo settore e enti accreditati come forze attive al contrasto alla dipendenza da gioco con il contributo di Regione Liguria attraverso finanziamenti di progetti. L’articolo 3 introduce “una specifica tipologia di azioni che coinvolgeranno oltre ai soggetti previsti all’articolo 2 le istituzioni scolastiche, gli enti locali, le forze di Polizia, le aziende sanitarie locali in base alle proprie competenze”. La Regione Liguria monitorerà il fenomeno con l’istituzione, già prevista all’articolo 4 della legge regionale 18/2012, dell’Osservatorio Regionale sul GAP, di cui vengono ampliati i compiti. L’Osservatorio: istituisce un numero verde finalizzato a fornire un servizio di assistenza e consulenza telefonica per la cura e la prevenzione del DGA; formula proposte e pareri alla Giunta per il perseguimento delle finalità indicate all’articolo 1; formula e rende pubblica una relazione annuale sull’andamento del fenomeno DGA e delle misure intraprese da Regione Liguria”.

Secondo quanto apprende Agimeg da fonti della commissione Sanità, per l’esame di tali proposte si dovrà però aspettare l’inizio del 2017. dar/AGIMEG