Giochi, Di Maio (Pd): “Serve una legge che regoli il settore, e limiti il fenomeno”

“Una legge che regoli il variegato mondo dei giochi d’azzardo è necessaria, ma dobbiamo cercare di limitare la crescita esponenziale che negli ultimi anni ha avuto questo fenomeno, soprattutto in quelle regioni italiane, come l’Emilia Romagna, in cui è fortemente presente”. Lo afferma il deputato Marco Di Maio (Pd), componente della Commissione Finanze della Camera.

“Dobbiamo invertire la tendenza al gioco, talvolta dannosa se eccessiva, e per questo limitare la pubblicità – prosegue Di Maio – è un forte disincentivo. È necessario ridurre l’induzione a giocare ma bisogna anche cambiare atteggiamento nei confronti dell’idea comune che si ha del gioco. In questa ottica occorre incidere in quegli ambiti culturali della società dando delle regole di indirizzo ai giovani soprattutto, cercando di cambiare una percezione negativa all’uso dei giochi in una sorta di gaming più responsabile”.

A proposito del decreto governativo che dovrebbe uscire nei prossimi giorni e di cui sono circolate alcune bozze non ufficiali, secondo il giovane deputato romagnolo serve “un decreto che interpreti pienamente lo spirito della delega fiscale, e cioè che valga, come hanno chiesto anche i Comuni, per tutto il territorio nazionale, che limiti la presenza di slot machine nei luoghi pubblici, che colpisca il gioco illegale e limiti di molto la pubblicità, tutelando i minori e le fasce più deboli della popolazione”.

“Il Governo – aggiunge il parlamentare – sta discutendo con tutti i soggetti interessati e mi auguro che il decreto che emanerà sia coerente con le linee guida che abbiamo definito in Commissione Finanze e che avevano trovato apprezzamento diffuso anche tra gli amministratori pubblici e le associazioni. Le esperienze importanti fatte da alcune Regioni e tanti Comuni per frenare la diffusione delle sale giochi oggi devono trovare in una norma nazionale un supporto e un sostegno, lo strumento più efficace per colpire l’illegalità, le infiltrazioni della criminalità organizzata e prevenire il gioco patologico. Considerare il decreto in contrasto con le iniziative positive assunte da Comuni e Regioni sarebbe sbagliato e fuorviante”. lp/AGIMEG