Giochi: Consiglio regionale Marche approva all’unanimità legge sul gioco, sì a distanziometro, limiti orari e divieto pubblicità

Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato all’unanimità, con 26 voti a favore, la proposta di legge di contrasto al gioco patologico che prevede, fra le altre misure, una distanza dai luoghi sensibili 500 metri nei comuni sopra i 5mila abitanti e di 300 metri in quelli sotto i 5mila. I Comuni avranno inoltre facoltà di individuare altri luoghi ritenuti sensibili e limitare l’orario di accensione autorizzato per gli apparecchi, stabilito in 12 ore al giorno. Nella legge regionale spazio al divieto assoluto di pubblicità del gioco, a un Piano regionale integrato di contrasto al gioco patologico e alla creazione di un Osservatorio regionale di contrasto alle dipendenze che fornirà annualmente una relazione sullo stato del fenomeno.

In aula si è discusso sul testo unificato che contiene disposizioni finalizzate alla prevenzione e al trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP) e della dipendenza da nuove tecnologie e social network. Un testo che ha raccolto quattro proposte di legge sulla materia già presentate in Commissione Sanità dal Pd, da Elena Leonardi (FdI), da Romina Pergolesi (M5S) e da Luca Marconi (Udc – Popolari Marche). Quest’ultimo, relatore di maggioranza, ne ha illustrato i capisaldi: tutela, prevenzione e cura di soggetti malati di gioco, un grande ambito di applicazione per sale da gioco e tutti gli esercizi commerciali titolari del gioco d’azzardo lecito, forti limitazioni per l’apertura o il rinnovo di attività, la pubblicità e la previsione di distanze minime da università, scuole, banche, poste, esercizi di vendita e acquisto oro usato, e ogni altro luogo di ritrovo (500 metri nei Comuni con più di 5mila abitanti, 300 metri in quelli inferiori a 5mila abitanti); inoltre, il marchio ‘No Slot’ per chi non lo ospita e la possibilità per i sindaci di limitare sino a 12 ore l’esercizio di tale attività, oltre che ad individuare altri luoghi sensibili. lp/AGIMEG

Giochi, Marconi (Consiglio Regionale Marche): “Togliere il gioco legale significa aumentare quello illegale”

“Il gioco patologico non è più un fenomeno isolato. Lo Stato incassa miliardi dal gioco e le regioni hanno preso larghe iniziative in questo senso per contrastare il fenomeno. L’Italia è uno dei Paesi che gioca di più, con un giro d’affari di 80 miliardi nel 2015, ma togliere il gioco legale significa aumentare quello illegale”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere di maggioranza Luca Marconi nel corso della discussione in Assemblea legislativa regionale delle Marche su gioco d’azzardo e lotta alle ludopatie. “Un altro aspetto riguarda quanto fatto dalla nostra legge regionale a contrasto del gioco: prevenzione, cura e tutela della fragilità. Sulla prevenzione non ci sono problemi, quello che facciamo è accettato da tutti, così come sulla cura. Per quanto riguarda la tutela della fragilità, la legge che abbiamo non disciplina il gioco d’azzardo, ma solamente la salute. Ne consegue che non possiamo cancellare il gioco d’azzardo. Abbiamo intercettato i mondi della sanità, degli imprenditori del settore e quello dei Comuni, fra i più solleciti a richiedere questi tipi di intervento. Abbiamo avuto 4 proposte di legge sul tema, a testimonianza della sensibilità del Consiglio Regionale sul fenomeno del gioco, arrivare a un testo unificato non è stato semplice, ma ringrazio tutti i colleghi per la sensibilità dimostrata. Andiamo avanti sulla nostra strada, la prevenzione ha valore e la legge mette un moto un processo di natura culturale. Nel 2016 lo Stato ha assegnato 1,3 milioni di euro di fondo per la lotta alla ludopatia alla regione Marche, dei quali potremo usufruire fino al 2019”. In tema di distanze dai luoghi sensibili, Marconi ha detto che la legge prevede una distanza minima di “500 metri per i comuni con oltre 5mila abitanti e di 300 metri per quelli con meno di 5mila abitanti”. lp/AGIMEG

Giochi, Leonardi (Consiglio Regionale Marche): “Sì alle distanze minime, ma ai Comuni la facoltà di individuare le aree sensibili, limitando forme di pubblicità sul gioco”

“In questa sede evidenziamo l’importanza della tutela dal gioco d’azzardo patologico. Interveniamo con una proposta di legge là dove lo Stato tentenna, per i grandi interessi in questo settore, ma allo stesso tempo si trova a pagare per riparare i danni causati sulla popolazione dall’azzardo. Le Regioni si stanno muovendo e anche la regione Marche, per questo abbiamo elaborato un testo che dia risposte, uscito licenziato all’unanimità. Abbiamo dato ampio spazio ad audizioni a tutti i soggetti coinvolti, dalle associazioni al servizio sanitario regionale, fino ai concessionari del gioco lecito”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere di minoranza Elena Leonardi nel corso della discussione in Assemblea legislativa regionale delle Marche su gioco d’azzardo e lotta alle ludopatie. “Le finalità della legge sono chiare: il trattamento dalla dipendenza dal gioco e la difesa delle fasce più deboli sulla popolazione. E’ essenziale che la legge, oltre alle cure, preveda il rafforzamento di una cultura e un’educazione che permetta di capire differenza tra gioco e azzardo. La Regione dovrà approvare un piano regionale su proposta annuale della Giunta, contenente iniziative di sensibilizzazione sulla popolazione e sulle forze dell’ordine. Abbiamo introdotto distanze minime, ma lasciando ai Comuni la facoltà di individuare altre aree sensibili, limitando forme di pubblicità sul gioco, mentre gli esercenti devono esporre materiale informativo su ogni apparecchio di gioco. I Comuni devono inoltre prevedere una riduzione delle imposte per esercizi no-slot”, ha concluso il consigliere. lp/AGIMEG

Giochi, Busilacchi (PD Regione Marche): “No a liberalizzazione indiscriminata del gioco, ma costruire un sistema integrato di prevenzione, cura e contrasto del fenomeno”

“L’auspicio è che si raggiunga un accordo finale in Aula su un tema così importante come le dipendenze patologiche. E’ chiaro che i comportamenti compulsivi ci debbano far riflettere non solo sulle ricadute a livello sociale, ma anche sulle motivazioni che spingano i soggetti più deboli in condizioni di dipendenza”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere Gianluca Busilacchi (capogruppo PD) nel corso della discussione in Assemblea legislativa regionale delle Marche su gioco d’azzardo e lotta alle ludopatie. “I giovani sono i più a rischio, visto che tramite un semplice smartphone si può accedere al gioco d’azzardo. Non è più necessario recarsi in una sala giochi o scommesse. Il fenomeno nel nostro Paese ha una portata molto significativa, 80 miliardi di gioco legale nel 2015 e più 23 miliardi di gioco illegale, 4 punti percentuali di PIL. Nella regione Marche, si contano 405 casi di dipendenza da gioco patologico. La proposta di legge oggi in discussione è molto utile, costruire un sistema integrato fatto di prevenzione, cura, contrasto e norme relative ai luoghi sensibili è la strada giusta. Noi diciamo no alla liberalizzazione indiscriminata del gioco d’azzardo. Prendiamo atto dei 50 milioni di euro che lo Stato mette a disposizioni delle regioni per contrastare il gioco patologico, così come l’aggiornamento dei Lea o l’aumento del preu sulle slot, ma serve anche che gli enti locali facciano la loro parte nel contrastare il diffondersi di questo fenomeno”, ha concluso. lp/AGIMEG

Giochi, Volpini (Pres. Commissione Marche): “Testo unico risultato importante soprattutto in tema di risorse”

“Non era scontato che si arrivasse alla definizione di un testo unico in tema di gioco d’azzardo. Sono stati mesi di approfondimenti e riflessioni, ma abbiamo dotato la nostra comunità di uno strumento legislativo utile”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere Fabrizio Volpini (PD), Presidente della Commissione che ha licenziato il testo unico sul gioco, nel corso della discussione in Assemblea legislativa regionale delle Marche su gioco d’azzardo e lotta alle ludopatie. “E’ stata scritta una bella pagina politico-amministrativa, sia per contenuto della proposta che per la modalità con cui il risultato è stato conseguito. Sottolineerei il risultato ottenuto in tema di risorse: abbiamo messo cifre prima della legge nazionale, espressione di volontà comune di voler raggiungere un risultato importante per la nostra Regione”. lp/AGIMEG