Giochi, Commissione Antimafia: Non c’è settore in cui le mafie non abbiano investito. Gioco è uno dei settori nuovi

“Non c’è settore, dalle costruzioni al turismo, dal commercio alla ristorazione, dal gioco d’azzardo legale allo sport, in cui le imprese mafiose non abbiano investito”. E’ l’allarme che lancia la Commissione Parlamentare Antimafia nella Relazione sull’attività svolta nel corso della Legislatura, chiedendo quindi di “calibrare gli strumenti di contrasto sulla base delle disfunzioni ravvisate in quei settori economici che risultano vulnerabili agli interessi imprenditoriali delle mafie”. E per questo obiettivo suggerisce di “operare una distinzione tra economia illecita (es. contraffazione, contrabbando, truffe e frodi finanziarie, traffico di stupefacenti e di armi) ed economia lecita, distinguendo ulteriormente tra settori privati (es. finanza, commercio, immobili, import/export, grande distribuzione e agroalimentare, scommesse e sale da gioco) e pubblici (es. edilizia, appalti e infrastrutture, gestione rifiuti urbani, servizi e forniture alla sanità e alla pubblica amministrazioni)”.

La Commissione ricorda che le organizzazioni criminali – accanto ai settori di tradizionale interesse come edilizia, appalti, commercio e sanità – ha preso a investire anche in “attività relativamente nuove” è come la “grande distribuzione commerciale, i settori dei rifiuti, delle energie rinnovabili, del turismo e delle scommesse e sale gioco, i servizi sociali e
dell’accoglienza dei migranti”.

La Commissione ricorda inoltre di aver effettuato una serie di missioni all’estero – Canada (25 – 29 settembre 2016), a Madrid (27 – 30 marzo 2017), nella Repubblica di San Marino (6 giugno 2017), nei Paesi Bassi (25 – 28 settembre 2017) e a Malta (23 e 24 ottobre 2017) – “al fine di verificare e promuovere sensibilità e cultura antimafia, anche
attraverso l’introduzione di strumenti ad hoc, non solo nelle aree e nei Paesi in cui vi
sono insediamenti criminali originari e stabilmente esistenti, ma anche e soprattutto nei
Paesi di espansione e per limitare il rischio di una sottovalutazione del fenomeno mafioso
nelle aree a non tradizionale radicamento criminale”. In queste missioni “oltre ai temi del riciclaggio dei proventi derivanti da attività illecite delle mafie italiane all’estero; del traffico di droghe, della collaborazione transnazionale tra gli organi investigativi, sono state trattate le tematiche della latitanza di esponenti della criminalità organizzata italiana in Stati stranieri, l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore del gioco d’azzardo e delle scommesse anche on line. rg/AGIMEG