Giochi, Capecchi (Agcom): “Pubblicità è materia da gestire con cautela, mancano ancora regolamenti attuativi su stop parziale. Opportuno riflettere anche su online”

Il tema della pubblicità del gioco d’azzardo è entrato sulla scena politica “negli ultimi anni. Nel nostro Paese un primo punto di discontinuità lo ha rappresentato il decreto Balduzzi, che ha messo un punto sul sistema delle patologie, inclusa la ludopatia, e ha definito una serie di regole. La Commissione europea si è espressa sul tema della pubblicità, anche se a volte le norme si fanno ma poi è difficile applicarle. Poi è arrivata la legge di Stabilità, che ha previsto uno stop parziale sulle tv generaliste”. E’ quanto afferma il segretario generale dell’Agcom, Riccardo Capecchi, intervenendo all’incontro Le regole del buon gioco, organizzato al Maxxi in occasione dei 40 anni del quotidiano La Repubblica, ripercorrendo le tappe che hanno affrontato il tema della pubblicità del gioco d’azzardo negli ultimi anni. “Oggi è stata assunta la certezza che la materia va gestita con cautela – sottolinea Capecchi -. Come con il fumo per gli advertising sta avvenendo e dovrà avvenire la stessa cosa anche nel settore del gioco”, ma “i regolamenti attuativi (della legge di Stabilità, ndr) non sono ancora stati emanati. Vediamo però, ed è positivo, un comportamento di adesione da parte degli operatori radio-televisivi”. Il segretario generale dell’Agcom mette in luce poi alcune criticità: “il divieto di pubblicità vale per i media generalisti, ma allo stato non si è ancora determinato il livello per i media specializzati”. Non solo, anche per l’online “non è prevista una norma, ma è opportuno fare una riflessione su questo settore, il principale e più importante veicolo di offerta commerciale”. dar/AGIMEG