Giochi, Bergamaschi (Lombardia): “Per affrontare al meglio ludopatia coniugare offerta assistenziale alla prevenzione della patologia. Sistema sanitario rimanga sostenibile”

“Noi come assessorato ci troviamo ad applicare una riforma che passa dalla patologia alla presa in carico della cura della persona. Il tema delle dipendenze va integrato nel sistema sanitario nazionale. La patologia del gioco d’azzardo è ancora poco conosciuta, ma noi la vediamo come la punta di un iceberg. L’Italia è il quarto paese al mondo per esposizione al gioco, con 23 miliardi di euro”. Lo rileva Walter Bergamaschi, direttore generale assessorato al Welfare di Regione Lombardia, durante la prima conferenza nazionale sulla ludopatia, sottolineando l’importanza di fornire “una risposta integrata che segua parallelamente due direzioni: da una parte c’è l’aspetto collegato alla presa in carico della persona, una sorta di offerta assistenziale che attraverso una sorta di voucher permette ai malati di accedere alle cure; dall’altra è necessario fornire elementi di prevenzione. Dobbiamo riuscire a contrastare le dipendenze promuovendo la salute negli ambienti di vita delle persone, dalle scuole agli ambienti di lavoro. Numeri alla mano, ad oggi sono 2.200 le persone prese in carico delle nostre unità assistenziali, nelle Asl di Milano l’85% è di sesso maschile con un’età media di 49 anni (per le donne l’età è più avanzata, a 56 anni). In Lombardia il 6,3% degli studenti tra gli 11 e i 15 anni presenta comportamenti a rischio, l’1,8% ha già delle problematiche. Nel 2016 stiamo cercando una partnership con associazionismo e volontariato per affrontare il problema a tutto tondo, senza dimenticare che il sistema sanitario nazionale deve rimanere sostenibile”. dar/AGIMEG