Giochi, Beccalossi (ass. Lombardia) ad Agimeg: “Intesa governo-enti locali in stand-by. Nostra Regione non è contro il gioco, ma settore non è cassa per entrate certe”

La Lombardia, Regione capofila nella lotta alla ludopatia, non è contro il gioco, ma non condivide l’idea di utilizzare il settore come un bancomat dello Stato ogni volta che ce ne sia bisogno. L’approccio repressivo non basta, servono prevenzione e informazione per contrastare concretamente il gioco d’azzardo patologico. L’assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana, Viviana Beccalossi, team leader della Giunta Maroni in tema di lotta alla ludopatia, torna a parlare di riordino del settore con Agimeg, rilevando uno stallo nella trattativa tra governo ed enti locali. Secondo la legge di Stabilità entro il 30 aprile del 2016 sarebbe dovuto arrivare un accordo tra governo ed enti locali in tema di distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio. Dopo gli ultimi passi avanti nella trattativa era stata individuata nella Conferenza Unificata del 15 dicembre la data utile per chiudere l’accordo, saltata poi a causa della crisi di governo. Se la conferma della delega ai giochi nelle mani del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, sembra una questione di ore, Beccalossi non parla di accordo già pronto: “è evidente che la caduta del governo Renzi ha ulteriormente rallentato l’iter della trattativa, peraltro difficile proprio per le posizioni che la Lombardia, seguita da altre Regioni, ha mantenuto fino all’ultimo per scongiurare il rischio di veder vanificati gli sforzi effettuati in questi ultimi anni con le Leggi regionali. A oggi non abbiamo notizie né di chi si occuperà della materia per conto del governo ne di nuove convocazioni per discuterne”. E una volta trovata l’intesa che succederà? Quali poteri devono rimanere ai Comuni? “La nostra posizione è chiara ed è sempre la stessa. Vanno salvaguardate le rispettive normative regionali e, per quanto riguarda i Comuni, deve essere lasciata la libertà ai sindaci di intervenire sugli orari di apertura degli esercizi deputati al gioco. Lo Stato ovviamente si trova nella posizione ‘scomoda’ di dover far quadrare i conti e regolare ‘dall’alto’ la materia. Serve però responsabilità, perché come da sempre sostengo, la Lombardia non è contro il gioco, ma piuttosto contro il ricorso al gioco come a una borsa da allargare ogniqualvolta si vuole contare su entrate certe”. La Regione Lombardia è molto attiva in termini di contrasto alla ludopatia. E l’assessore Beccalossi ha una ricetta pronta per contrastare il gioco d’azzardo patologico, da utilizzare a livello nazionale: “credo che anche a livello statale debbano essere presi in considerazione alcuni dei provvedimenti da noi sperimentati. Non penso solo alla “repressione”, ma soprattutto all’informazione e alla prevenzione. Con un Bando da tre milioni di euro siamo riusciti a finanziare 68 progetti che hanno coinvolto oltre 600 Comuni e 1500 partner istituzionali tra scuole, parrocchie, associazioni di volontariato. Lo replicheremo anche quest’anno proprio perché convinti di aver innescato un modo corretto per parlare dei rischi del gioco patologico, che si combatte non solo con le multe ma con l’informazione”. dar/AGIMEG