Giochi, Baretta (Mef): “Il 17 maggio presenterò riordino del settore giochi in Commissione Finanze e tesoro del Senato”

Si terrà mercoledì 17 maggio, alle ore 8:45, in Commissione Finanze e tesoro del Senato l’audizione del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, sul tema del riordino del settore giochi. “Evidentemente il collega Laffranco non sa che ho chiesto per prima cosa di essere audito presso le Commissioni Finanze di Camera e Senato come è giusto che sia, tanto che l’incontro con i membri della Sesta Commissione di Palazzo Madama è stato fissato dal presidente Marino per il prossimo mercoledì”. Risponde, così, il sottosegretario alle critiche avanzate dal deputato di Forza Italia, Pietro Laffranco. “L’incontro organizzato dal gruppo parlamentare PD, infatti, è successivo alla mia richiesta alle Commissioni.  Ricordo, inoltre, che c’era già stata un’audizione in Commissione Finanze al Senato lo scorso marzo. Sono ovviamente ben disponibile – conclude Baretta – a incontrare qualsiasi altro gruppo parlamentare per discutere del tema del riordino dei giochi, che è troppo delicato perché qualcuno possa trasformarlo in una battaglia politica”. In particolare, Pietro Laffranco, deputato di Forza Italia e membro della Commissione Finanze, ha affermato: “Siamo veramente all’inverosimile. Decisioni, importanti, che concernono l’Italia, soprattutto l’economia del nostro Paese, vengono fatte e disfatte dal Governo a colloquio perenne con il Partito democratico. Il sottosegretario Baretta riferisce sulla proposta di riordino del settore giochi in Conferenza Unificata al Gruppo Pd invece che nelle commissioni parlamentari di competenza. Pier Carlo Padoan anticipa il contenuto della cosiddetta manovrina al Nazareno e solo dopo si degna di venire in Aula”. “Sarebbe da fare un appello al Presidente della Repubblica, affinchè richiami all’ordine il governo e il partito di maggioranza per ristabilire i giusti ruoli e dare nuova dignità al Parlamento”, ha aggiunto il parlamentare forzista. “Soprattutto se, dopo che le decisioni sono state prese internamente al Pd, vengono tradotte in un bell’emendamento blindato, su cui non si può discutere e su cui viene messa la fiducia. Fino a prova contraria – ha concluso – il Parlamento non è ornamentale e dovrebbe svolgere il compito per cui è stato eletto dagli
italiani”. cdn/AGIMEG