Gelmini (min. Affari regionali e autonomie): “Non è stata trovata una modalità alternativa alle fasce, unica alternativa rimarrebbe il lockdown”

“Venerdì è in programma una riunione sulla campagna vaccinale tra il Governo, le Regioni, il commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, e il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio”. E’ quanto ha detto la ministra degli Affari regionali e delle autonomie Mariastella Gelmini, esponente di Forza Italia, in audizione alla commissione parlamentare per le questioni regionali alla Camera per illustrare le linee programmatiche del suo dicastero. “Non è stata trovata una modalità alternativa alle fasce. L’unica alternativa rimarrebbe il lockdown che non è una cosa che ricordiamo con grande piacere. Abbiamo provato ad aggiungere un cambiamento nel metodo e nei tempi”, ha aggiunto riguardo al contrasto dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. “Il governo vuole accelerare. Le Regioni lamentano di non essere state coinvolte fino a questo momento. È invece nostra intenzione quella di organizzare al più presto momenti di incontro e confronto tra governo e conferenza delle Regioni, anche con la partecipazione dei ministri economici. Non dobbiamo prendere vecchi progetti, rispolverarli e portare a casa delle risorse. Non dobbiamo perderci in litigi territoriali, ma dentro delle linee di indirizzo i territori si devono sentire inclusi. Dobbiamo essere veloci e non dobbiamo dividerci in mille campanili. Sul Recovery, lavoreremo in modo trasversale tra ministeri per fare in modo che l’Italia non chieda risorse tanto per fare”, ha aggiunto sul Recovery Plan. “Gli oltre 200 miliardi del Recovery sembrano tanti soldi, ma noi 100 miliardi li abbiamo già spesi con gli scostamenti di bilancio. Io non sono pentita di averli votati, perché l’emergenza ha portato lì. Ma queste risorse ci saranno oggi e non sono replicabili. Ad oggi, noi abbiamo solo gravato i giovani di una marea di debiti. La modalità con cui investiamo le risorse ne va dell’Italia del 2050”, ha detto. “Il Dpcm entrerà in vigore il 6 marzo: non è un Dpcm last minute. Il presidente Draghi in particolare e tutta la maggioranza hanno fortemente voluto un cambio di passo nei tempi e nel metodo. Il decreto sostegno, con le nuove risorse economiche per fronteggiare la situazione pandemica sara’ varato nell’arco di una settimana-10 giorni”, ha concluso. cdn/AGIMEG