GAP: Ministero Salute congela Fondo. Toscana ad Agimeg: Per il Codacons Asl incompetenti su ludopatia

Il Ministero della Salute ha vietato a alcune Regioni di non utilizzare le risorse – che erano già state assegnate – del Fondo per il contrasto al gioco patologico. Tra queste la  Toscana, che “sta valutando pertanto di rivedere il Piano di contrasto al gioco patologico alla luce delle osservazioni ricevute dall’Osservatorio”. I nuovi Piani andranno ri-presentati “entro novanta giorni al Ministero della Salute”, in sostanza c’è tempo fino al 20 marzo. E’ l’ultimo capitolo sull’acceso scontro che si è scatenato dopo che il Ministero ha costituito il fondo da 50 milioni, Agimeg ha potuto ricostruire gli ultimi sviluppi grazie all’assessorato alla Salute della Regione Toscana. Inizialmente, infatti, il Ministero della Salute aveva espresso parere favorevole sui Piani presentati dalle Regioni, ma il Codacons – grazie a un ricorso al Tar – ha bloccato la ripartizione delle risorse: la sentenza è arrivata a fine ottobre, ovvero quando il Ministero aveva già approvato tutti i Piani e aveva già trasferito le risorse alle Regioni. Quei soldi sono così rimasti temporaneamente congelati fino alla nuoa riunione dell’Osservatorio che si è tenuta il 6 dicembre.
E in quell’occasione, “il Ministero ha dovuto ripartire con l’istruttoria sui Piani” spiega ancora l’Assessorato riferendosi al fatto che – secondo il Tar – il Ministero doveva sottoporre all’Osservatorio i Piani per intero e non un semplice rapporto di sintesi. Nella riunione di dicembre il Codacons – che comunque fa parte dell’Osservatorio – ha chiesto di rendere parere negativo su tutti i piani. A alcuni ha mosso un’obiezione particolare, ovvero ha sostenuti “l’incompetenza dei soggetti individuati per attuare” i vari progetti di cura e prevenzione di cui si compongono i piani. E lo ha fatto anche quando il compito di attuare questi progetti veniva affidato a “Aziende USL, Aziende Ospedaliere, Agenzie formative e  di coordinamento istituite dalle Regioni con proprie leggi o atti normativi”. In questi casi però i rilievoi del Codacons “sono state confutati dai componenti rappresentanti delle Regioni e Province Autonome”, e l’Ossevatorio ha deciso “di non tener conto, nella valutazione dei Piani, delle Osservazioni di Codacons”.
Per tutti i Piani, poi, l’associazione dei consumatori  ha messo in evidenza il “mancato rispetto delle procedure di evidenza pubblica”. La Regione Toscana, sotto questo profilo, è quella che ha ricevuto le maggiori censure da parte del Codacons. E in effetti l’assessorato riconosce che il Piano originario “ha previsto azioni di contrasto al GAP coinvolgendo determinate Associazioni del privato sociale”. In sostanza la Toscana aveva già individuato una serie di associazioni – tra cui le Acli e i circoli Arci – per attuare alcuni piani di prevenzione, Agimeg ha chiesto all’Assessorato perché fossero state scelte proprio queste sigle, ma non ha ottenuti chiarimenti. In questi casi, comunque, l’Osservatorio ha formulato delle osservazioni, “le Regioni  dovevano impegnarsi a tenerne conto nell’attuazione del Piano, o a rimodulare il Piano stesso se necessario”. Ma sottolinea l’Assessorato, queste Regioni “potevano comunque dar corso agli atti di assegnazione delle risorse per le azioni non oggetto di osservazioni”. Invece, in base a quanto deciso dall’Osservatorio, solamente “le Regioni che avessero ricevuto una valutazione negativa dovevano rimodulare il Piano e inviarlo nuovamente al Ministero per una sua successiva valutazione”.
Il Ministero però ha preferito seguire un altro orientamento: “per i Piani sui quali era stato espresso un parere positivo con osservazioni, compreso quello della Toscana, la nota contiene la richiesta di ripresentare il Piano stesso entro novanta giorni al Ministero della Salute per la sua valutazione, sentito l’Osservatorio, e il divieto di utilizzare pertanto le risorse già liquidate”. gr/AGIMEG