Frosini (IGT): “Importante l’impegno di ADM per il riordino del settore del gioco. Le leggi regionali ostacolano il riordino e mai nessun Governo ha pensato di impugnarle”

“Siamo di fronte ad alcune novità, sia dal punto di vista politico sia da quello tecnico. Sul piano tecnico c’è un impianto, quello che è il modello di funzionamento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che è molto interessante. L’idea del riordino del settore è una questione antica, sul quale abbiamo dibattuto tanto e sul quale si è impegnato per molto tempo Pierpaolo Baretta. Fino a qualche mese però fa era impensabile parlare di gioco e apertamente dei problemi del settore, oggi invece è una realtà anche grazie al lavoro di Adm e di Minenna, ma dobbiamo aiutare questo impegno perché si trasformi in azioni pratiche”. E’ quanto ha detto Giuliano Frosini, Senior Vice President Institutional Relations, Public Affairs and Media Communication di IGT al convegno “Gioco pubblico. Un alleato contro l’illegalità – Edizione 2021” organizzato da Formiche.net. “Per quanto riguarda la politica, bisogna ricordare che le leggi regionali vengono presentate, esaminate e il Consiglio dei Ministri ha la possibilità di impugnarle e contrastarle. Mai nessun Governo ha invece pensato di contrastare una di queste leggi. Su questo settore abbiamo o no la riserva statale? Se ce l’abbiamo vuol dire che lo Stato determina questa opportunità, come gli impatti sociali. Ma se può essere aggirata da aspetti di impatto sulla salute pubblica, questo necessita della giusta attenzione. Allora però andrebbe rivisto anche il modello concessorio. Le iniziative dell’Agenzia trovano in modo unanime il significativo consenso degli operatori del gioco. L’illegale di oggi è l’illegale travestito da legale. Questo accade perché non c’è distinzione tra le due offerte. Il divieto di pubblicità evidentemente non ha risolto il problema. Prendiamo le risultanze delle iniziative come la tessera sanitaria, la proroga delle concessioni, il modello distributivo e mettiamole in un pacchetto che ci porti al riordino. Va bene anche ripartire dall’articolo 14 della Legge Delega del 2014, ma ripartiamo. Traduciamo in impatti pratici quello che per anni ci siamo detti”, ha concluso. cdn/AGIMEG