FIT: “Fideiussioni, facilità e tempistiche per ottenerle, posizione finanziaria e costi. Confrontiamo le principali soluzioni offerte dal mercato”

“E’ indubbio: la fideiussione è uno strumento indispensabile per il lavoro di un tabaccaio. Il pensiero potrebbe non risultare subito immediato, perché la fideiussione non è qualcosa di tangibile come potrebbe essere un terminale. Ma basta soffermarsi un attimo a riflettere per avere ben chiaro come, senza fideiussioni, nessun rivenditore potrebbe lavorare, perché non potrebbe offrire servizi alla propria clientela. Partendo da questo presupposto quindi, è normale che ogni tabaccaio si adoperi per cercare la soluzione migliore per godere di uno strumento così importante”. E’ quanto sottolineato in una nota dalla Federazione Italiana Tabaccai. “In questa ricerca risulta fondamentale analizzare alcuni aspetti: • la facilità nell’ottenere le fideiussioni; • le tempistiche necessarie per ottenerle; • le conseguenze sulla propria posizione finanziaria; • i costi. È probabile che, come piccolo imprenditore, il tabaccaio faccia particolare attenzione a tutte queste variabili, avendo un’accortezza particolare soprattutto per i costi. Al riguardo, è opportuno sottolineare come l’obiettivo finale di ogni impresa sia la redditività, ma questa non si può raggiungere senza analizzare efficacemente le proprie spese. Anzi, spesso è più facile raggiungere una redditività maggiore risparmiando sulle proprie uscite che cercando nuove entrate. E allora analizziamo le varie alternative che il tabaccaio ha per ottenere le fideiussioni. La breve analisi comparativa che segue sarà incentrata particolarmente sulla semplice valutazione dei costi, senza approfondire tutti gli altri aspetti legati al rilascio di una garanzia fideiussoria, che però sulla bilancia possono pesare tanto quanto le spese. Il tabaccaio che dovesse rivolgersi a un Istituto Bancario o Assicurativo, dovrebbe pagare commissioni che mediamente variano tra il 3 e il 4% dell’importo richiesto. Sono conosciute ai più le tante problematiche legate al rilascio di una garanzia fornita da questi istituti (ovvero tutto quello che riguarda l’istruttoria e l’incidenza sulla propria linea di credito), per cui è inutile dilungarsi oltre. È corretto aggiungere – continua – a questa nostra analisi un altro termine di paragone che può essere rappresentato dalla Sisal, la quale, per il proprio fondo Rischi, chiede una commissione pari a 300 o 400 euro (a seconda del punto vendita) per 14.000 euro di garantito. Per facilità di ragionamento nell’analisi comparativa che stiamo facendo, questo significa che la commissione dovuta è pari al 2,1% o al 2,8% del garantito. Per il rilascio delle garanzie attraverso il sistema Ecomap, la Cooperativa richiede contributi pari a circa l’1% del totale garantito. Ma questo numero è mediamente più basso perché, per alcuni servizi, come quelli LIS, quanto dovuto può essere pari anche solamente allo 0,7%. I brevi dati esposti sono più che sufficienti per osservare come il sistema Ecomap sia senza dubbio il più economico tra le alternative analizzate e garantisca, quindi, il maggior risparmio. Ma questa conclusione merita di essere approfondita, sottolineando come, tra le spese dovute per ottenere le fideiussioni attraverso Ecomap, non rientrino altri costi o vincoli contrattuali, spesso celati. Anzi… Ottenere le garanzie con Ecomap vuol dire poter beneficare gratuitamente dell’Assistenza Sanitaria Integrativa, ovvero di un’intelligente protezione assicurativa che ogni individuo dovrebbe avere. L’Assistenza Sanitaria Ecomap, per le prestazioni fornite, mediamente costerebbe sul mercato assicurativo tra gli 800 e i 1.000 euro. Queste cifre devono obbligatoriamente rientrare in questa nostra analisi, perché non rappresentano costi aggiuntivi legati al rilascio di una garanzia fideiussoria, al contrario, costituiscono un risparmio sulle proprie spese individuali, che vanno quindi ad aumentare la propria redditività generale. Facciamole queste considerazioni… D’altronde, se la Cooperativa esiste da quasi 70 anni e se è riuscita negli anni ad aumentare il numero dei propri iscritti, il numero e la qualità delle prestazioni offerte, di certo non sarà per caso…”, conclude la FIT. cdn/AGIMEG