Esclusiva Agimeg: Massimo Cialente (sindaco de L’Aquila) “Mai arrivati fondi dai giochi per la ricostruzione”

“Non sappiamo dove siano finiti quei soldi, qui nn sono mai arrivati, saranno finiti nella contabilità dello Stato ma finora una voce che indichi i soldi provenienti dai giochi non c’è”. Lo afferma ad Agimeg il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, spiegando che “in passato abbiamo provato a chiedere che fine avessero fatto quei fondi, c’è stata anche un’interrogazione dell’onorevole Lolli, ma è rimasta senza risposta. Tra l’altro era previsto anche un prelievo dalle ditte farmaceutiche per finanziare la ricostruzione ma anche da lì non è arrivato niente. Penso che i fondi provenienti dal gioco siano stati incamerati dallo Stato, perché a noi non sono mai arrivati”. Il sindaco della città colpita dal terremoto il 6 aprile di 4 anni fa ha nuovamente lanciato l’allarme: “non ho una lira per la ricostruzione e a giugno finisco i soldi. Ho chiesto 500 milioni per quest’anno e un miliardo l’anno a partire dal prossimo per ricostruire la città: senza di questo non si può fare nulla, se non ho queste somme non posso più andare avanti”. rov/AGIMEG

Abruzzo, i giochi avrebbero dovuto contribuire con 3 miliardi alla ricostruzione post terremoto

Nessuna traccia dei fondi che il segmento giochi avrebbe dovuto destinare alla ricostruzione dei comuni abruzzesi colpiti dal terremoto del 2009. Non se ne fa menzione nella relazione che il presidente Chiodi, commissario straordinario per la ricostruzione, ha presentato alla fine del proprio mandato nel 2012; i primi cittadini dei comuni interessati e i politici abruzzesi continuano – attraverso interrogazioni parlamentari e denunce sui media – a chiedere a quali soggetti rivolgersi perché vengano sbloccati. In realtà non è nemmeno chiaro a quanto ammontino queste risorse. Nel corso dei lavori parlamentari per la conversione in legge del decreto 39 del 2009, secondo quanto riportavano giornali e agenzie di stampa, i giochi avrebbero dovuto assicurare 500 milioni per i primi 3 anni, quindi fino al 2011. L’art. 12 in realtà non pone limiti temporali, mentre l’art. 18 riepiloga le risorse da reperire per ogni singolo anno, facendo riferimento genericamente a quelle generate dal decreto stesso. Per quanto riguarda i giochi, il testo prevedeva il lancio di una serie di prodotti (tra gli altri: videolottery, nuove versioni del lotto e giochi numerici, giochi online, lotterie a consumo, gratta e vinci, la scommessa ippica V7, scommesse in betting exchange, ma occorre precisare che alcuni non sono stati ancora introdotti, altri non hanno prodotto i risultati sperati). Insieme questi nuovi prodotti avrebbero dovuto garantire un aumento di gettito di almeno 500 milioni l’anno, rispetto ai 7,7 miliardi generati nel 2008. Secondo le stime Agimeg, i nuovi giochi hanno assicurato circa 3 miliardi di extra-gettito (considerando anche il 2012, in cui hanno generato 1,1 miliardi), vale a dire di media 750 milioni l’anno. Il migliore contribuente si sono dimostrate le videolottery, che hanno prodotto un gettito di circa 1,9 miliardi, grazie anche all’una tantum di 850 milioni che i concessionari delle slot hanno dovuto versare per istallare gli apparecchi. Il 10eLotto ha generato circa 600 milioni, mentre il WinForLife ha superato i 350. Oltre 100 milioni, infine, sono arrivati dal poker cash e dai casino games. gr/AGIMEG