Regione Emilia Romagna, Gibertoni (Gruppo Misto): “Chiediamo alla Giunta aumento Irap per gli esercizi che decidono di mantenere le slot”. Baruffi (sottosegr. Giunta): “Proposta impraticabile, metterebbe a rischio troppe attività”

“Avrei voluto discutere questa interpellanza prima della riapertura del gioco d’azzardo dopo il lockdown. Chiedo però alla Giunta regionale di trovare incentivi e compensazioni per disincentivare il gioco d’azzardo, ma facendo in modo che le attività che eliminano i dispositivi di gioco non perdano i guadagni. Su questo tema è inutile procedere per divieti, poiché si è visto che non funzionano. La nostra legge regionale sul tema è buona, ma l’applicazione non è svolta nel modo corretto. Io propongo una maggiorazione Irap per gli esercizi che decidano di mantenere gli apparecchi da gioco, mentre per coloro che smantellano le macchinette dovranno essere aiutati tramite contributi diretti della regione.” E’ quanto ha chiesto Giulia Giberto, Consigliera Regione Emilia Romagna, durante l’esposizione dell’interpellanza presentata alla Giunta. “Per i quesiti posti dalla consigliera si ricorda che questa Giunta si è impegnata a ridurre gli effetti negativi del gioco d’azzardo e sono stati già previsti alcuni incentivi come il marchio slot free della regione per i locali che dismettono tali apparecchi. Ad oggi non esistono riferimenti normativi che possano soddisfare la richiesta di Gibertoni, ma non è escluso che ciò possa accadere in futuro”, ha risposto Davide Baruffi (Sottosegretario alla Presidenza della Giunta). “Per quanto riguarda la maggiorazione dell’Irap, è impraticabile poiché metterebbe a rischio troppe attività. Abbiamo già commissionato alla ASL regionale uno studio epidemiologico sulla popolazione della Regione per avere un quadro d’insieme più chiaro e riuscire ad effettuare una migliore profilazione dei giocatori patologici.” La battuta finale è della Consigliera Gibertoni che afferma: “Non basta più sostenere che le leggi ci sono. E’ vero che la legislazione regionale c’è ma non è applicata bene. Rischia di diventare solo uno slogan. In più, entriamo nel periodo post-pandemia che è molto rischioso da questo punto di vista. Ritengo, infine, che il risparmio odierno potrebbe non essere sufficiente in futuro quando potrebbero esserci maggiori costi per la sanità legati proprio al tema del gioco d’azzardo patologico”. ac/AGIMEG