Emilia-Romagna, Chiara Cicciarella (Com. Donne in Gioco): “Legge regionale ha causato la chiusura della mia attività a Bologna. Spero che il settore sia unito contro questa norma sbagliata”

“Ho dovuto chiudere la sala a Bologna. Ora ne ho solo una a Lugo. La situazione in Emilia-Romagna la siamo vivendo malissimo. Non ci sono parole per spiegare ciò che stiamo vivendo poiché all’improvviso ci hanno comunicato che sarebbe arrivata una lettera che concedeva 6 mesi di tempo per trovare un luogo in cui dislocare. E’ molto complicato perché è difficile sia trovare il denaro sufficiente che trovare un luogo adatto. A Bologna sono stata costretta a licenziare 4 persone, tra cui una ragazza che aveva appena partorito. Questa situazione ci fa star male soprattutto perché a monte non ci sono errori da parte degli operatori del gioco. Ho una visione pessimistica su questa situazione perché la vivo da molti anni. Quello che è diventato evidente con il Covid per tutti noi in Emilia-Romagna lo era già da tempo. L’appello più grande che posso fare è quello di cercare di recuperare una coscienza unitaria che ci faccia capire che c’è un grave problema. Prendiamone atto e cerchiamo di unirci perché è la battaglia di tutti. Il Covid spero che abbia insegnato qualcosa a tutti coloro che credono che questi problemi siano lontani da loro”. ac/AGIMEG