Mario Espejo (presidente della UAEE) : ecco il discorso integrale alla manifestazione a Bruxelles

 

Dopo il discorso di Giovanni Risso, il Presidente della Union de Asociaciones de Estaqueros de Espana, Mario Espejo, ha parlato anche lui ha tutti i partecipanti alla manifestazione in piazza a Bruxelles, ecco il suo discorso integrale: Siamo lieti di vedere così tanti dettaglianti del tabacco provenienti da tutta Europa riuniti oggi a Bruxelles, per la stessa ragione, a reclamare la nostra esistenza e la nostra attività e per rendere chiaro alle Istituzioni europee che vendiamo un prodotto legale, che guadagniamo legalmente il nostro sostentamento e che grazie al nostro lavoro l’Unione europea e tutti gli Stati membri ottengono delle risorse per portare avanti molte delle attività svolte. Non tanti anni fa, molti di noi Spagnoli qui presenti oggi, aspiravamo all’Europa, per noi sinonimo di libertà, speranza, progresso e modernità. E in pochissimo tempo i burocrati di oggi stanno iniziando a trasformare questa Europa con forza e slancio in una vecchia signora scontrosa e intollerante e profondamente impegnata a proteggerci da noi stessi: cominciano a non considerarci come cittadini responsabili, ma come matti da guidare continuamente perché manchiamo di responsabilità. Il torto, la moda e la mancanza di un’analisi approfondita dei problemi è quello che prevale oggi. Gli stessi fattori che hanno portato ad una paralisi delle Istituzioni europee, gli stessi che con la loro mancanza di responsabilità in molti casi, e non essendo capaci di prendere delle decisioni, ci hanno portato alla situazione economica nefasta che abbiamo oggi. Dall’Unione ci assicurano che la direttiva sui prodotti del tabacco è intesa a tutelare la salute. Tuttavia, gli studi scientifici non supportano questa posizione. Queste modifiche, dettate dalla moda, sono una sorta di lavaggio del cervello. È di moda vietare il tabacco e così sono convinti di tutelare la salute. Dietro ogni decisione presa ci sono molte vite e molte imprese e non si può essere frivoli o giocare per essere più politicamente corretti, perché si stanno mettendo in gioco molte vite. Ci sono più di 500.000 dettaglianti del tabacco nell’UE e oggi siamo qui per dire forte e chiaro che la nostra attività non può essere messa in gioco. Si dice che la direttiva aiuterà a proteggere la salute, ma le ricerche scientifiche non supportano questa affermazione: studi ufficiali assicurano che misure quali l’occultamento dei prodotti nelle scansie o l’uso di pittogrammi possono solo portare ad un aumento del contrabbando. E signori, in nessuna parte del mondo il contrabbando del tabacco è sinonimo di salute! Il contrabbando fa male a noi tutti, ma soprattutto ai consumatori perché sarebbero dei prodotti che mancano di qualsivoglia controllo sanitario, che non sono soggetti ad alcuna revisione in termini di salute e contenuto. Quello che il contrabbando FA, invece, è mettere in serio pericolo la salute dei cittadini europei. Forse l’alternativa sarebbe quella di chiedere ai politici di prendersi la responsabilità dei danni alla salute provocati dal tabacco di contrabbando. Forse in questo modo sarebbero consapevoli della responsabilità che porta la modifica della direttiva sui prodotti del tabacco. Il tabacco fornisce entrate erariali significative per gli Stati membri, in quanto è uno dei prodotti più regolamentati al mondo ed è soggetto alle imposte più elevate. Ma il contrabbando, che sarà alimentato dalla direttiva, porterà soltanto all’evasione fiscale di milioni di euro, che sono sempre necessari, ora più che mai. Il contrabbando inficia certamente la nostra attività di tabaccai: noi paghiamo le tasse per la nostra attività economica, noi rispettiamo le leggi, noi facciamo in modo che i minori non accedano ai prodotti del tabacco. E tuttavia, malgrado tutte le prove esistenti, dall’Unione europea garantiscono che questa direttiva servirà a proteggere la salute dei cittadini europei. Ma non facciamoci ingannare: queste misure sono solo un lavaggio del cervello, una moda… a loro non importa che venga messo a rischio il futuro di 500.000 famiglie europee. Il proibizionismo non ha mai risolto nulla. L’educazione e la libertà di scelta, invece, sì. I politici che oggi lavorano nell’Unione europea si stanno trasformando in pubblici ministeri della libertà individuale. Fumare è un atto da adulti, adulti che scelgono consapevolmente di fumare. Non ci hanno ascoltato nel momento in cui hanno elaborato la direttiva e siamo uno degli stakeholder più toccati. Non ascoltare e vietare sono sintomi del fatto che c’è qualcosa che non va nel funzionamento delle nostre istituzioni. I responsabili sono lontani dalla realtà, non sanno come si svolge la nostra attività e, malgrado ciò, ritengono che la misura sia adeguata. L’iter di questa direttiva ha causato l’imbarazzo di tutti. Le dimissioni del commissario Dalli e la sua successiva sostituzione hanno provocato una fuga in avanti, vogliono portare a termine la procedura, ma non si rendono conto che dietro questa procedura ci sono migliaia di famiglie che lavorano onestamente ogni giorno nell’ambito di un’attività legale che rappresenta il nostro sostentamento quotidiano. Non siamo una formalità e chiediamo di essere ascoltati, di essere ascoltati veramente, perché questa direttiva provocherà tutto il contrario di quello che invece vorrebbero ottenere e spazzerà via la nostra esistenza. La stessa direttiva riconosce che il contrabbando è già un problema e quindi che senso ha approvare misure che provocheranno un ulteriore inasprimento di questo fenomeno? Si crede veramente che mettere delle foto sui pacchetti o occultare il tabacco nelle scansie potrà dissuadere i minori dal fumo? I minori non comprano il tabacco per i colori dei pacchetti, ed è solo tramite l’educazione, e non i divieti, che potremo impedir loro di acquistare prodotti del tabacco. E nel contempo, noi tabaccai facciamo in modo che non venga venduto tabacco ai minori. La Commissione europea non ci ha ascoltato, ora è il momento che gli eurodeputati che ci rappresentano ci ascoltino, che prendano una decisione equilibrata e basata su fatti e realtà. Anche noi, dettaglianti del tabacco, siamo a favore della tutela della salute, ma siamo contrari alla demagogia e alle mode opportuniste. Vogliamo che i nostri rappresentanti politici nell’Unione europea ci ascoltino, sollecitiamo il Parlamento europeo affinché tenga presente le nostre riflessioni. Questa illusione di libertà responsabile che per noi era l’Europa corre il rischio di perdere validità: il fatto di vietare in sé e per sé, senza ascoltare le persone interessate, è una strada molto pericolosa che non porta a nulla di buono. Oggi siamo qui affinché ci ascoltino e per rivendicare una libertà responsabile e riottenere pienamente la nostra condizione di cittadini europei.