Slot, Dl Salva Roma. Nanni (PD): “L’Assemblea Capitolina deve regolamentare l’apertura delle sale e l’installazione degli apparecchiature sul territorio”

“Finalmente si è concluso l’iter istituzionale per la regolamentazione e limitazione delle slot. La commissione statuto ha licenziato la  delibera che potrà così approdare in aula per l’approvazione definitiva”. È quanto dichiarato dal consigliere del PD Dario Nanni. Il provvedimento ha rilevato un ampio consenso che ha visto confluire anche le opinioni delle consigliere Celli e Azuni e dell’ex Sindaco Gianni Alemanno. “Il provvedimento – ha sottolineato Nanni – oltre a prevedere incentivi, attraverso sgravi fiscali, per chi rinuncia a una slot machine presente nel suo locale, istituisce anche un nucleo di vigili ‘ad hoc’ per il monitoraggio, il contenimento e il contrasto del fenomeno della ludopatia e la repressione dei locali non autorizzati. La proposta, di cui sono il primo firmatario può essere ancora migliorata e sono certo che in fase di dibattito consiliare potremo ulteriormente definire le distanze minime tra un locale dotato di slot machine e asili nido, scuole, parchi o ospedali, e mettere ulteriori vincoli in rapporto allo spazio del locale pubblico e del  numero di macchinette in esso contenute”.  Il regolamento prevede: sale da gioco lontane da scuole, ospedali, Asl. Con un limite preciso di slot machine all’interno dell’esercizio, limite che cambia in base alla metratura. Sono alcune delle indicazioni contenute nella bozza di regolamento su cui sta lavorando il Consiglio Comunale di Roma. Poi ancora orari prestabiliti di apertura e chiusura (dalle 13 alle 23) e controlli effettuati da un gruppo di vigili che sarà costituito ad hoc. Prima di redigere il regolamento era previsto che si facesse un censimento di tutte le sale giochi presenti sul territorio romano. Nel dettaglio, l’apertura non potrà essere autorizzata se la distanza da scuole, parchi, ospedali, case di cura sarà inferiore a 1000 metri. Dovranno essere esposte la tabella delle tariffe e dei giochi proibiti, un cartello che indichi il divieto di utilizzo ai minorenni e locandine che dissuadano dal gioco e ne indichino la pericolosità. Per quanto riguarda il numero di slot machine, tabaccherie e ricevitorie potranno averne una, se la metratura non supera i 25 metri quadri, fino a un massimo di tre se si superano i 50 metri quadri. Bar e ristoranti, se i metri quadri sono più di 100, potranno averne al massimo quattro. Lo stesso limite è fissato per gli stabilimenti balneari e gli alberghi. Scompaiono però dalla delibera gli sgravi fiscali, inizialmente inseriti, per i titolari che decidono di rinunciare a una slot machine già presente nel proprio locale. Nel documento viene solo sottolineata la necessità che “l’amministrazione sostenga gli esercizi commerciali che si rifiutano e/o rinunciano di installare macchine da gioco e che tale sostegno potrebbe manifestarsi attraverso incentivi e sgravi”.lp/AGIMEG