Dl legittima difesa, respinto emendamento M5S per alimentare Fondo vittime con entrate giochi. Bagarre prima del voto

L’Aula della Camera ha respinto ieri l’emendamento Ferraresi (M5S) – al disegno di legge in materia di legittima difesa – per assegnare maggiori risorse al fondo per le vittime dei reati violenti. Il fondo – che avrebbe avuto una dotazione iniziale di 15 milioni di euro – sarebbe stato alimentato in parte anche dal settore dei giochi, attraverso “un’aliquota delle ritenute erariali dei proventi dei giochi e scommesse determinata annualmente” da Mef e Ministero della Giustizia, e con “i premi vinti e mai incassati del fondo giochi e scommesse istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze”. Il voto di ieri è stato preceduto da un’aspra polemica tra esponenti della maggioranza e dell’opposizione.

“L’Europa ci ha appunto sottoposto a due procedure di infrazione, e poi successivamente il Governo si è svegliato, l’anno scorso, con il provvedimento inserito nella legge europea che istituiva questo Fondo per le vittime dei reati violenti” ha detto Ferraresi. “Purtroppo, però, questo Fondo non è assolutamente sufficiente a garantire i diritti delle vittime dei reati violenti, perché ha dei presupposti, dei paletti, che di fatto lo rendono inaccessibile alla maggior parte delle vittime”. E Ferraresi ha spiegato che “se la vittima ha un reddito superiore agli 11.500 euro circa, non potrà accedere a questo Fondo. Inoltre, questo fondo copre solo le spese sanitarie e assistenziali, non tutto il danno, quindi si riduce ancora di più. Se la vittima ha percepito anche 1 euro di contributo da parte di un’assicurazione o da parte di un altro ente, non potrà accedere a questo Fondo. Se la vittima colposamente ha anche contribuito al danno, non potrà accedere a questo fondo”.

L’on. Claudio Cominardi (M5S),  a titolo personale, ha ricordato che anche la trasmissione televisiva LeIene ha realizzato un servizio sul Fondo, intervistando un esponente dell’ufficio legislativo del Ministro Orlando,. Questi “ha detto che ci si adopererà per far sì che questo Fondo sia concreto, che ci siano i decreti attuativi e, soprattutto, che tutti ne possano beneficiare”.

“Il mio parere è stato contrario perché c’è il parere contrario della Commissione bilancio” ha replicato David Ermini (PD), relatore del disegno di legge. Sottolineando però che “a fare gli emendamenti così siamo buoni tutti. Il problema è che quando si fanno gli emendamenti bisogna trovare anche le coperture. Per cui, fare della demagogia in questo momento, utilizzando un’altra norma che non è inserita in questo provvedimento, riesce a tutti”. E ancora, “questo emendamento certo troverebbe tutti favorevoli una volta che nell’apposita legge si riuscissero a trovare i fondi e, quindi, potrebbe essere approvato”.

“Io credo che la proposta dei colleghi del MoVimento 5 Stelle poteva essere esaminata dalla maggioranza della Commissione bilancio in maniera diversa” ha sostenuto quindi Ignazio La Russa (FdI). “Quello della Commissione bilancio ci è sembrato un modo strumentale per potere costringere poi coloro che magari ascoltano questo parere a dire senza fatica: “Non si possono aiutare le vittime, però possiamo aiutare tutti coloro che magari contribuiscono a renderli vittime”, perché andate a guardare i casi di coloro che hanno attentato nelle abitazioni alle vite di quelli che si sono dovuti difendere e scoprirete che in molti casi c’erano persone per le quali lo Stato indebitamente spende molti danari”. rg/AGIMEG