Dl Bilancio, De Petris (Misto) chiede le distanze minime, e le autorizzazioni comunali per aprire le sale

Autorizzazione dei sindaci – di durata quinquennale ma rinnovabile – per l’apertura delle sale da gioco. Per le autorizzazioni esistenti, il termine di cinque anni decorre dall’entrata in vigore della legge di bilancio. Lo chiede in un emendamento alla legge di Bilancio, la senatrice Loredana de Petris (Misto, Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà). Nella stessa proposta di modifica, c’è anche il divieto di istallare apparecchi da intrattenimento siti a meno di 500 metri – sulla base della distanza pedonale più breve – da scuole, strutture sanitarie o socio assistenziali, luoghi di culto, caserme, centri di aggregazione, sportelli bancomat, e centri storici. Le Regioni possono stabilire limiti differenti (che però non possono essere inferiori ai 300 metri), mentre i Comuni possono individuare altri luoghi sensibili, nel caso riscontrino problemi legati a viabilità, sicurezza urbana, disturbo della quiete. “L’orario in cui è consentito il gioco d’azzardo non può eccedere le otto ore giornaliere” i sindaci inoltre hanno facoltà di adottare ulteriori restrizioni, e specifiche fasce orarie per ciascuno tipo di esercizio. previste inoltre specifiche sanzioni, tra cui la revoca dell’autorizzazione comunale e inabilitazione all’esercizio dell’attività da 1 a 5 anni per chi viola le distanze minime. Previsto infine il divieto di pubblicizzare l’apertura e l’attività delle sale. gr/AGIMEG