Delega Fiscale, Callipo (Confsal-Salfi) “il rinvio è un grosso pasticcio e crea una grave paralisi”

“Come è noto – scrive in una nota il Segretario Generale del sindacato autonomo dei lavoratori finanziari,  Sebastiano Callipo, –  ieri l’aula di palazzo Madama ha rinviato in Commissione Finanze il disegno di legge con il quale il Governo intendeva rivisitare, specie in termini di equità, le vigenti regole fiscali, puntando sulla semplificazione e l’ottimizzazioni dei rapporti con i contribuenti. Nel pomeriggio di ieri, dopo un duro confronto con il Governo, è stato partorito il rinvio dell’esame finale della delega a dopo il 20 dicembre p.v.. Continua in altri termini lo scontro tra maggioranza e Governo sulle incorporazioni dei Monopoli e dell’Agenzia del Territorio rispettivamente nella Agenzia delle Dogane e delle Entrate. Quanto sopra all’interno di un grave paradosso per il quale mentre il Senato congela la delega fiscale, il ministro Grilli fa decollare l’accorpamento delle richiamate Agenzie atteso che ieri, sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i noti decreti del nostro Ministero che, ricordo, in attuazione della spending review dal 1 dicembre p.v., trasferiscono alle Agenzie accorpanti risorse umane strumentali e finanziarie. È rimasto, peraltro, inascoltato il monito del Presidente della Repubblica, che aveva esortato il Parlamento ad atteggiamenti tali da concludere fisiologicamente la legislatura senza commettere passi falsi. In realtà, l’avvenuto rinvio della delega fiscale in Commissione Finanze altro non è che un grosso pasticcio ed un pericoloso passo indietro, con il risultato di aver creato una grave paralisi. In altri termini, vi è la precisa sensazione che molti non vogliano consentire che il parlamento fissi dei paletti che il futuro governo sarebbe costretto a rispettare. Se si preferisce, l’ultimo scontro sull’accorpamento delle Agenzie fiscali comprova che ormai tutti i partiti sono campagna elettorale,  e ciò crea un pericoloso caos nel quale quasi tutti i parlamentari non rispondono più alle indicazioni dei capigruppo. Aggiungasi, la preoccupante concentrazione di emendamenti in Senato e la sessione di bilancio. Ancora, nel merito, sembra che molti Senatori siano preoccupati degli effetti della “clausola di salvaguardia“ sulla riforma del catasto ed in particolare dell’ importo dell’Imu a saldo raddoppiato o triplicato ed infine del delicato istituto dell’abuso del diritto e delle misure in tema di giochi specie in materia di trasparenza societaria dei concessionari. Per le motivazioni su esposte, il PdL ha richiesto e ottenuto il rinvio della delega fiscale in Commissione Finanze, significando che mentre la prova di forza sull’accorpamento delle Agenzia Fiscali altro non si è rivelato che una classica “foglia di fico” le ben più importanti tematiche di cui sopra, hanno convinto i più, a richiedere un ulteriore approfondimento da parte della Commissione Finanze. Già da oggi, per risolvere il grave paradosso e il pericoloso pasticcio di cui sopra, il Presidente della Commissione Baldassari chiederà ai capi gruppo di riferire le rispettive posizioni e laddove è altamente probabile che dovrà attendersi il parere della Commissione Bilancio, che potrebbe ritenere compatibile l’esame della delega, anche in presenza della sessione di bilancio. Non sfugge ad alcuno che i tempi sono altamente contenuti vista l’imminente pausa natalizia e le elezioni politiche ormai alle porte. È nostro convincimento che, al di là del tentativo del MEF di attenuare i toni dello scontro, che i parlamentari abbiano voluto avere le mani libere in campagna elettorale, su scottanti temi controversi in materia fiscale. Auspichiamo che l’ingorgo parlamentare, confermato ieri al Senato, e le incursioni sulla delega fiscale, con la riscrittura dell’agenda di fine legislatura e quindi con decreti che slittano, altri che vengono accorpati, ed altri ancora che rischiano di morire, non impedisca di percorrere l’unica chance oggi possibile e cioè quella di ottenere la sede deliberante, senza passaggio in aula, che tuttavia implica il disco verde di tutti i partiti, un tanto per consentire all’esecutivo di mettere a punto, entro fine mandato i dlgs attuativi. Infine, è grave che il Senatore Malan del PdL, come comprovato dal suo intervento nel corso della discussione che si è tenuta sulla delega, dubiti sostanzialmente che “alcuni comportamenti da parte di determinate Agenzie Fiscali siano motivati dalle modalità con cui vengono erogati gli incentivi di produttività.” Sul punto respingiamo con chiarezza e con forza illazioni, oltre che destituite di fondamento, altamente lesive della professionalità e dell’immagine di migliaia di lavoratori che applicano la normativa tributaria nel rispetto della legge e non per obiettivi di incentivazione salariale. Qualora il Governo, come da impegno assunto in uno specifico ordine del giorno, non dovesse rendere noti al Parlamento i meccanismi premiali e gli incentivi riservati al personale delle Agenzie fiscali, siamo disponibili a dimostrare al Senatore Malan, al di là della grave carenza di informativa del Governo, che i controlli fiscali non sono condizionati dagli incentivi monetari, né ad essi legati, laddove respingiamo con forza la convinzione del Senatore Malan che i contribuenti sarebbero vessati da “aggressioni di ogni tipo”. Il sospetto del sen. Malan va eliminato con l’urgenza e la chiarezza che la fattispecie impone, dal che l’invito alle Agenzie Fiscali di fare giustizia sul punto.”