Decreto Dignità, tutti respinti dall’Aula gli emendamenti sui giochi ad eccezione di quello che innalza sanzioni per chi viola pubblicità e delle avvertenze sui rischi del gioco

Una sessantina gli emendamenti al decreto Dignità, già respinti in Commissione, che sono stati ripresentati in Aula alla Camera e che sono stati esaminati nella giornata odierna. Si tratta degli emendamenti che intervengono sull’art.9, la norma che vieta la pubblicità dei giochi e detta altri interventi sul settore come l’introduzione della tessera del giocatore per le slot di nuova generazione e il logo no slot per i locali privi di apparecchi. Nel pomeriggio sono stati respinti in blocco tutti gli emendamenti ripresentati in Aula, ad eccezione del 9.69 proposto da Fratelli d’Italia (Bellucci, Osnato, Rizzetto, Acquaroli, Bucalo) che, con voto favorevole da parte del Governo, è stato approvato e dell’emendamento 9.013, con primo firmatario Carnevali del PD. Il primo è l’emendamento che introduce un inasprimento delle sanzioni per chi viola il divieto di pubblicità. In altre parole, è stato innalzato dal 5% al 20% l’importo della sanzione per l’operatore di gioco, in rapporto al valore della sponsorizzazione pubblicitaria messa in atto, e in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, a 50mila euro. Il secondo è sulle avvertenze dei rischi connessi al gioco. Accantonato, invece, l’emendamento 9.40 Pastorino, che chiede di vietare tutte le forme di promozione o di pubblicità relative all’apertura e all’esercizio di nuove sale da gioco o scommesse e di anticipare il divieto di sponsorizzazioni alla data di entrata in vigore del decreto. lp/AGIMEG