Decreto Dignità, Mef replica a Relazione tecnica: “impossibile paragonare lo stop alla pubblicità con le restrizioni del Balduzzi”

Le limitazioni alla pubblicità introdotte dal decreto Balduzzi e dalla Stabilità 2016 “non hanno prodotto effetti significativi di riduzione delle entrate”. Lo afferma il Ministero delle Finanze replicando alle osservazioni contenute della Relazione Tecnica. In quest’ultima si chiedeva di stimare in che misura il divieto di pubblicità – previsto dal Decreto Dignità – avrebbe penalizzato la raccolta, alla luce anche degli effetti prodotti dalle limitazioni introdotte con il Balduzzi e con la Stabilità del 2016. Il Mef replica però che Balduzzi e Stabilità sono “di provvedimenti legislativi non paragonabili con quello in esame in quanto: a) ponevano una limitazione di pubblicità sulle reti generaliste, dove comunque la pubblicità poteva essere effettuata prima delle 7 e dopo le ore 22; b) nessuna limitazione era prevista per le reti a pagamento, dove vengono trasmesse, in esclusiva tra l’altro le partite di calcio; nessuna limitazione era prevista per i quotidiani e la carta stampata; nessuna limitazione era prevista per la cartellonistica; nessuna limitazione era prevista per la sponsorizzazione di eventi” etc

Per quanto riguarda l’aumento del prelievo sulle videolottery (che probabilmente verrà compensato da una diminuzione della quota delle vincite) il Ministero sottolinea che le ripercussioni sulla raccolta si vedranno solamente a partire dal secondo trimestre del 2019: “La modifica del payout delle Vlt è necessario per ricertificare tutti i giochi presenti sugli apparecchi. Tale operazione, che potrebbe richiedere molto tempo, potrà essere portata a termine dai concessionari non prima del mese di aprile 2019”.

Nella riduzione tecnica, infine si chiedeva di chiarire se l’aumento della tassazione sulle videolottery – e il conseguente taglio del payout – avrebbe avuto ripercussioni anche sulla tassa sulla fortuna, ovvero il prelievo che pagano i giocatori ogni volta che centrano una vincita al di sopra dei 500 euro. Per il Mef, tuttavia, “la riduzione del payout delle Vlt non è detto che incida anche sulle vincite superiori a 500 euro: ciò dipenderà da come saranno rimodulate le vincite in occasione della eventuale riduzione del payout, in sede di ricertificazione dei giochi. Assumendo che la riduzione del payout sia pari a 1 punto, le eventuali ripercussioni sull’introito erariale derivante dal prelievo sulle vincite da Vlt sarebbe comunque di portata poco significativa (l’ammontare complessivo di tale prelievo è mediamente pari a 100 milioni di euro l’anno; assumendo che le vincite imponibili si riducano anch’esse dell’1% la riduzione sarebbe pari a 1 milione di euro)”. rg/AGIMEG