Decreto Dignità, ancora in stallo per dubbi sulle coperture. Lo stop della pubblicità sui giochi farà ridurre anche il gettito dell’Iva

Decreto Dignità approvato da una settimana ma ancora in attesa della bollinatura da parte della Ragioneria dello Stato, e tra i nodi da sciogliere c’è anche il calo dell’Iva che determinerà lo stop alla pubblicità dei giochi. E’ il quadro che dipinge il Corriere della Sera in un articolo pubblicato oggi. “È passata una settimana dalla sua approvazione in consiglio dei ministri. Ma il decreto dignità ancora non c’è. Ed è proprio su questo provvedimento, oltre che sulle nomine, che stanno emergendo le linee di frattura che attraversano il nuovo governo. Il decreto non ha ancora superato l’esame della Ragioneria generale dello Stato. Manca la bollinatura, l’atto con cui il ministero dell’Economia certifica la correttezza delle coperture, cioè del modo in cui vengono finanziate maggiori spese e minori entrate. Non sono ancora arrivati tutti gli elementi necessari per una valutazione approfondita, c’è ancora qualche riflessione in corso sul calo del gettito dell’Iva causato dallo stop alla pubblicità di giochi e scommesse. Ma non bastano certo gli aspetti tecnici a spiegare un’attesa di una settimana. Il problema è politico”. Il Corriere delinea anche uno scontro tra i due partiti di maggioranza, “con il partito di Matteo Salvini contrario a quella stretta sui contratti a termine criticata dagli imprenditori ma fortemente voluta invece da Luigi Di Maio. Con il Carroccio che quasi per ritorsione rilancia i voucher, e cioè quei buoni per pagare i lavoratori a ore che, nella graduatoria della precarietà, sono ancora più flessibili dei contratti a termine”. I diverbi sarebbero stati evidenti nell’incontro di ieri – cui hanno partecipato il presidente del consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, Salvini e Di Maio  – che “doveva preparare il terreno per il prossimo vertice europeo sull’immigrazione, a Innsbruck. Ma in realtà si è parlato soprattutto di economia, e del decreto dignità”. Tanto che Di Maio ha preso atto dello stallo: “Mi auguro che nessuno voglia metterci il bastone fra le ruote”. E Tria ha replicato asciutto: “Nessun bastone fra le ruote ma non si può fare un annuncio al giorno”. lp/AGIMEG