Decreto Dignità, Allocca (La Scommessa Sportiva TS): “La propaganda-patia il vero pericolo della nostra società, ma sul gioco occorrerebbe documentarsi e farsi una idea propria del problema”

Gianfranco Allocca, editore de La Scommessa Sportiva TS, ha espresso la sua opinione riguardo ad una delle misure contenute nel Decreto Dignità illustrato dal Ministro Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, quella riguardante il divieto per pubblicità e sponsorizzazione del gioco. “In questi ultimi giorni – tuona Allocca -molti operatori del nostro settore sono stati costretti a vivere l’ennesimo psicodramma sul mondo del gioco, quando il nuovo ministro “ultimo dei Siddharta” venuto al mondo per redimerci dai peccati, dando sfogo alla sua incontenibile esigenza di creare un nuovo“ordine mondiale…pardonne moi!” per il momento solo in versione“Pizza e Fico” ha annunciato che con il “Decreto dignità” come misura efficace contro la famosa “ludopatia” si provvedeva a cancellare ogni forma di pubblicità del gioco per sottrarre finalmente la fragile e indifesa platea dei giocatori dal pericolo di contrarre il noto“vizio capitale” del gioco che in poco tempo conduce ad “ammalarsi”irrimediabilmente di ludopatia. Un poco alla volta, di annuncio in annuncio, viene il sospetto che il “Novus Ordo Seclorum” del governo del cambiamento trovi la sua fonte di maggiore ispirazione nientemeno che nell’antico testamento e più precisamente nei Dieci comandamenti, secondo un programma che, come si può notare, è già in corso di attuazione: Io sono il Signore, tuo Dio, che ti fece uscire dalla terra d’Egitto, dalla casa degli schiavi. Non avrai altro Dio all’infuori di me. (Tradotto: non avrai altro politico al di fuori di me). Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro…ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tu schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. (Tradotto: non apriremo più i negozi di domenica). E poi i comandamenti di natura morale tipo: «non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo, non desiderare la casa del tuo prossimo, ecc.». Che vengono ora integrati da nuovi comandamenti come: «Non commettere atti impuri di gioco». Mi auguro che nessuno pensi che queste mie osservazioni possano essere mosse contro quello o quell’altro partito perché non avrei scritto nemmeno una riga con una simile motivazione. Quello che invece vorrei fosse chiaro è che questo breve articolo vuole essere un aiuto a chi possa averne bisogno tra i nostri lettori, per difendersi – oltre che dalla “ludopatia” – anche dalla propaganda politica, che molto probabilmente è un virus persino più subdolo e pericoloso a livello pandemico. Ditemi con sincerità se ritenete plausibile che, per dare corso al dichiarato intento di combattere il mefistofelico gioco, può considerarsi serio e coerente un provvedimento che limita la sola pubblicità del gioco e non il gioco stesso”, ha aggiunto Allocca. “Come si può mai credere – continua -, nel terzo millennio, che per estirpare “il peccato dal mondo” si debba eliminare ciò che induce alla tentazione gli uomini? Nessuno mi risulta abbia ha mai fatto campagne di pubblicità sulla droga, eppure sappiamo benissimo quanto l’uso di quelle sostanze sia diffuso nelle società di tutto il mondo. Proviamo per una volta a non farci fregare dal virus della “propaganda-patia” che è il vero pericolo della nostra società, perché su argomenti come questi occorrerebbe documentarsi e farsi una idea propria del problema: solo così saremmo veramente al riparo dagli effetti, talvolta gravi, di molte campagne ideologiche inventate spesso per perseguire finalità non dichiarate. Ecco un elenco di dipendenze gravissime di prodotti e sostanze che inducono a dipendenza di cui è vietata o regolamentata la pubblicità: ALCOL: risulta essere il terzo più importante fattore di rischio di morte e di disabilità in Europa, preceduto solo dal fumo. La mortalità per alcol attualmente rappresenta il 6,3% di tutte le cause di morte nel continente europeo. DROGA: l’Italia è seconda in Europa per consumo di cannabis tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni. In Europa si continua a morire di droga e i casi di overdose sono in aumento: nel 2015, ad esempio, i decessi registrati sono stati 8.441, il 6% in più rispetto all’anno precedente. PSICOFARMACI: il consumo degli psicofarmaci è aumentato dell’1% in Italia, del 4% della popolazione adulta. Siete disposti a credere, con questi presupposti, che un provvedimento sulla pubblicità del gioco sia prova di un impegno serio nel contrasto della dipendenza dal gioco?”, ha aggiunto. “Vorrei infine fare alcune riflessioni, tutte dedicate a gli operatori del gioco:“Decreto dignità”vorrei che suonasse come un incoraggiamento a cambiare qualcosa della visione filosofica di questo settore. Sarà mai che il decreto parla di “dignità” riferendosi alla nostra, calpestata e vilipesa da noi stessi? Non sarà, forse, che dobbiamo capire che il modello utilizzato fino ad oggi ha un enorme “baco”, che corrisponde ad una conduzione dell’impresa spesso carente di visione di medio e lungo termine? Tutto ciò premesso – continua -, anche in assenza totale di pubblicità, chi può dire che il settore ne venga danneggiato? Crediamo davvero che chi entra nelle nostre agenzie di scommesse di punto in bianco smetterà di farlo? Non credete piuttosto che quello che offriamo o non offriamo nelle agenzie potrà fare in futuro la differenza? Ancora una volta dirò ciò di cui sono convinto: occorre cambiare profondamente le nostre modalità di ingaggio con il giocatore, offrire nuovi e rivoluzionari modi per interagire con lui. Le tecnologie ci sono e le idee pure. Tutte le risorse che verranno liberate nei bilanci – aggiunge – dopo l’abolizione della pubblicità sono più che sufficienti per far decollare una “astronave” piena di nuovi servizi per i giocatori, affinché non abbandonino invece il gioco per noia, altro che ludopatia. Il governo del cambiamento forse non sa (o lo
sa, per questo parla di“dignità”… la nostra) che contro la ludopatia c’è chi lavora da tempo senza nemmeno saperlo. E in molti casi sono gli operatori stessi. La stretta attualità dice che il “Decreto dignità” non è passato per il momento, forse per motivi di bilancio dello Stato. Nessuno però si faccia illusioni: prima o poi tornerà. E quasi quasi persino mi dispiace che non sia stato approvato subito questo Decreto: hai visto mai che poteva rappresentare una buona occasione per dire agli amministratori locali che non sono più necessari limiti orari e distanze dai luoghi sensibili? Problema risolto. Non mi sembra molto lungimirante continuare a far finta di nulla, mi sembra invece che la dignità di questo settore vada recuperata e presto. Buon gioco a tutti”, ha concluso Allocca. lp/AGIMEG