Ddl Ludopatie: Servizio Studi della Camera, analisi dei profili finanziari

Sono diversi i profili di criticità sulla copertura economica del ddl ludopatie che torna in commissione Affari Sociali, e è in attesa dei pareri delle commissioni Bilancio e Finanze. Come noto, infatti, il dossier del Servizio Studi della Camera, solleva una serie di dubbi – a iniziare dalla copertura economica e dall’utilizzo della tessera sanitaria per contrastare il gioco minorile e consentire ai giocatori di autoescludersi o limitare le somme puntate – sulle misure contenute nel provvedimento. “Per quanto attiene all’attuazione degli interventi in materia di informazione e di educazione sui fattori di rischio del gioco d’azzardo (articolo 8, commi 1, 2 e 3) – si legge – per i quali è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro annui, pur rilevando che detto importo si configura come limite di spesa, andrebbero forniti i criteri”, nonché “un chiarimento in merito alla coerenza della previsione di un limite di  spesa rispetto alla natura delle attività previste, che non sembrano configurarsi come di carattere facoltativo”.  Si rileva invece che il Fondo per il sostegno delle famiglie “viene finanziato con 20 milioni di euro nel 2015 e con 30 milioni di euro annui a decorrere dal 2016” e sul “punto non si formulano osservazioni in merito ai profili di quantificazione, trattandosi di importi che si configurano come limiti di spesa”. Per quanto attiene alle ulteriori fonti di alimentazione del Fondo per le famiglie, individuate nelle maggiori entrate derivanti dall’incremento delle sanzioni pecuniarie già previste e dall’introduzione di nuove sanzioni “appare invece necessario acquisire una valutazione del Governo circa l’idoneità di tale forma di finanziamento rispetto alle esigenze del Fondo, tenuto conto che si tratta di introiti caratterizzati da incertezza”. E’ possibile consultare il documento di seguito:

Dossier_DDL_Ludopatie

lp/AGIMEG