Ddl Ludopatie: Legnini (MEF), “Per evitare sovrapposizione, possibile stralciare le misure già previste dalla Delega Fiscale”

Una soluzione per evitare la sovrapposizione delle misure previste dal ddl Ludopatie con quelle della Delega Fiscale sul riordino del sistema giochi, potrebbe essere quella di “stralciare” le disposizioni che contrastano “la delega fiscale,  “mantenendo solo quelle di carattere socio-sanitario”. E’ il suggerimento del sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Giovanni Legnini, ieri presente ai lavori della Commissione Bilancio della Camera che ha avviato l’esame sul ddl contro il gioco patologico, licenziato a fine giugno dalla commissione Affari Sociali. Come già evidenziato dalla commissione Finanze, uno degli aspetti da approfondire nel ddl  – prima della formulazione del parere finale – è la possibile sovrapposizione delle norme con quelle previste dall’articolo 14 della delega fiscale, per l’attuazione delle quali bisogna attendere i decreti delegati. Legnini ha ribadito comunque la necessità di aspettare una relazione tecnica sul provvedimento, per esaminare i profili problematici rintracciati dalla commissione Bilancio. im/AGIMEG

Ddl Ludopatie: Dalla Commissione Bilancio diversi profili di criticità. Legnini (MEF), “Opportuno acquisire relazione tecnica”

Il sottosegretario al MEF con delega ai giochi, Giovanni Legnini, ha confermato la necessità,”dell’acquisizionedi una relazione tecnica sul ddl ludopatie”, in esame anche presso la Commissione Bilancio della Camera, prima del parere sul testo. Il provvedimento – licenziato dalla Commissione Affari Sociali a fine giugno – è infatti in esame presso le altre commissioni per i pareri. Ieri è stato avviato l’iter in commissione Bilancio nel corso del quale sono emersi “diversi profili problematici”, come ribadito anche dal sottosegretario presente ai lavori. Criticità rintracciate dal relatore del testo, a partire dai “livelli essenziali di assistenza per la cura del gioco d’azzardo” per i quali si osserva “che, essendo l’ammontare complessivo del finanziamento del SSN già vincolato all’erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie attualmente vigenti, non appare possibile ridurre l’ammontare degli stanziamenti a ciò destinati, a meno di rivedere i perimetri degli attuali LEA o, come avviene in occasione delle manovre di finanza pubblica, prevedere misure che comportino un abbattimento dei costi in sanità e della relativa spesa”. Il relatore Preziosi ritiene pertanto che, “per ricomprendere nei LEA anche le prestazioni correlate al GAP – attualmente escluse –, occorra procedere alla quantificazione dei costi associabili ai livelli essenziali delle prestazioni che si intendono assicurare e definire quindi un’apposita integrazione del livello di finanziamento del SSN attualmente previsto”. Per quanto riguarda poi ”l’adozione del Piano nazionale nelle more dell’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (articolo 4 del ddl), per la cui attuazione è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2015 (articolo 17, comma 1)” si reputa “necessario acquisire dati ed elementi volti a chiarire la congruità del finanziamento rispetto alle specifiche finalità e ai contenuti del Piano, che non vengono esplicitati dalle norme in esame” visto che “la congruità dello stanziamento dovrà essere verificata anche con riferimento alle minori entrate derivanti da servizi relativi alle patologie legate al gioco d’azzardo, eventualmente già erogati dietro compartecipazione alle spese da parte dei pazienti, che – in attuazione del Piano medesimo – sarebbero presumibilmente sottoposti ad un regime di esenzione, totale o parziale, dalla compartecipazione”. Su questi aspetti giudica pertanto ”necessario acquisire chiarimenti”. In ordine agli articoli riguardanti gli adempimenti in capo alle pubbliche amministrazioni, si rileva come ”le norme in esame prevedono una serie di adempimenti a carico di amministrazioni pubbliche, ma appare opportuno acquisire elementi volti a confermare che detti adempimenti possano essere effettuati senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Suglia rticoli riguardanti invece la “copertura finanziaria, da osservare che andrebbero acquisiti i dati e gli elementi posti alla base della quantificazione delle maggiori entrate PREU indicate dal testo, con particolare riferimento all’andamento effettivo della raccolta nell’esercizio in corso, alle conseguenti previsioni per l’anno successivo e alle possibili variazioni nei consumi alla luce dell’inasprimento tributario in esame e delle misure limitative introdotte con il presente provvedimento”. Sulle norme, poi, che “introducono prescrizioni e limiti, corredati delle relative sanzioni, finalizzati a circoscrivere o a ridurre la diffusione dei giochi con vincite in denaro” andrebbero acquisiti “elementi volti a quantificare l’incidenza di tali misure rispetto agli effetti di gettito – già scontati ai fini dei tendenziali – ascritti alla vigente normativa in materia di giochi. Per quanto attiene alla gestione dei dati anagrafici dei giocatori,sono necessari chiarimenti dal Governo volti ad escludere eventuali oneri connessi alla necessità di adeguare le dotazioni informatiche delle amministrazioni interessate. In relazione alle attività di vigilanza dei comuni, di cui all’articolo 14″ il relatore non formula osservazioni, “nel presupposto che gli stessi vi provvedano nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, nel rispetto dei vincoli dal patto di stabilità interno”. Sul fondo a tutela dei giocatori, si reputa necessario “acquisire una valutazione del Governo circa l’idoneità di tale forma di finanziamento rispetto alle esigenze del Fondo, tenuto conto che si tratta di introiti caratterizzati da incertezza nell’an e nel quantum”. im/AGIMEG