Casinò di Venezia, Consiglio comunale a Governo: “Annulli sanzioni per sforamento patto di stabilità”

Il Consiglio comunale di Venezia ha approvato all’unanimita’ una mozione con la quale da’ mandato a Sindaco e Giunta di attivarsi presso il Governo affinche’ vengano annullate le due sanzioni conseguenti lo sforamento del Patto di stabilita’ che prevedono l’una la riduzione del fondo di solidarieta’ comunale in misura pari alla differenza tra il risultato registrato e l’obiettivo programmatico predeterminato per il rispetto del Patto di stabilita’ dell’anno 2015, l’altra il divieto di assunzione del personale a qualsiasi titolo e il conseguente divieto di destinare risorse alla contrattazione integrativa. Il Comune, si sottolinea nel provvedimento, e’ stato infatti fortemente penalizzato nel rispetto delle regole del Patto di stabilita’ interno, sia perche’ i proventi del Casino’ di Venezia, le entrate e le spese della Legge speciale per Venezia, pur essendo considerate di natura straordinaria a favore di una citta’ che ha una specificita’ unica rispetto agli altri Comuni italiani, sono comunque conteggiate ai fini del rispetto del Patto, sia perche’ la citta’, come ampiamente dimostrato, “sostiene, in ragione delle particolarita’ del suo territorio, degli extra-costi, soprattutto di manutenzione, nettamente superiori a quelli degli altri Comuni italiani”. “La giunta Brugnaro – ha dichiarato l’assessore al bilancio Michele Zuin – ha attivato un importante risanamento dei conti del Comune di Venezia, confermato dal fatto che e’ stato approvato il bilancio di previsione per il triennio 2016-2018 entro i termini previsti dalla legge e che inoltre realisticamente chiudera’ in pareggio il bilancio 2015. Il Consiglio ha dato al sindaco “un importante mandato unanime per confrontarsi con il Governo per l’annullamento delle sanzioni di un Patto di stabilita’ con vincoli irragionevoli per i Comuni come ha recentemente dichiarato anche il presidente del Consiglio dei Ministri e altrettanto irragionevole sarebbe ricevere una sanzione per colpe non nostre”. lp/AGIMEG