Campagna “Mettiamo in gioco”, “Gioco d’azzardo, la politica si impegni a regolamentare il fenomeno”

“Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo ha lanciato oggi – in una conferenza stampa al Senato – un appello ai partiti e ai candidati alle prossime elezioni politiche affinché assumano pubblicamente l’impegno, per la prossima legislatura, a regolamentare la diffusione del gioco d’azzardo nel nostro paese.

La campagna – promossa da ACLI, ADUSBEF, ALEA, ANCI, ANTEAS, ARCI, AUSER, Avviso Pubblico, CGIL, CISL, CNCA, CONAGGA, Federconsumatori, FeDerSerD, FICT, FITEL, Fondazione PIME, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Shaker – pensieri senza dimora, UISP – ha presentato un proprio documento in otto punti intitolato “Un limite all’azzardo”, nel quale si chiede di: dare ai sindaci un reale potere di controllo sul fenomeno nel loro territorio; ridurre l’alta variabilità attuale nella tassazione sui diversi giochi incrementando le entrate per lo stato, rimaste stabili pur in presenza di un volume d’affari crescente; portare a termine le procedure per l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza, che devono essere garantiti dal servizio sanitario nazionale; vincolare l’1% del fatturato annuo dei giochi d’azzardo al finanziamento delle azioni di prevenzione, assistenza, cura e ricerca relative al gioco d’azzardo patologico; dare seguito a quanto stabilito nel decreto Balduzzi sulla regolamentazione della pubblicità che riguarda il gioco d’azzardo, vietando inoltre le pubblicità che indicano le possibilità di vincita senza contrapporle alle possibilità di perdita e quelle che promuovono illusorie probabilità di vincite facili; vincolare l’esercizio delle concessioni al rispetto del codice di autoregolamentazione pubblicitaria adottato dalla Federazione Sistema Gioco Italia, stabilendo al contempo una Authority di controllo esterna ad Aams; stabilire una moratoria sull’introduzione di nuovi giochi fino a quando non saranno noti i risultati delle ricerche promosse da enti terzi sui rischi e i benefici delle attuali politiche in materia; adottare un registro unico nazionale delle persone che chiedono l’autoesclusione dai siti di gioco d’azzardo.

Mettiamoci in gioco chiede ai candidati alle elezioni politiche di “metterci la faccia”, di fare proprio questo programma di regolamentazione, superando il far west attuale in cui a perdere sono proprio i cittadini, allettati dall’illusione delle “vincite facili” che si traducono piuttosto in danni sanitari, sociali ed economici sempre più rilevanti. La campagna ha presentato un proprio dossier sul rapporto tra politica e gioco d’azzardo che evidenzia la debolezza delle forze politiche nei confronti della lobby dell’azzardo e, a volte, la vera e propria connivenza.

Nell’incontro di oggi è stato anche sottolineato che l’Italia ha tutto l’interesse, in questo momento di crisi, a sostenere beni e servizi che rilanciano l’economia. L’azzardo, invece, è recessivo perché non ha ricadute ampie sul tessuto economico. Inoltre, per tenere in piedi un sistema sempre più in affanno, è stato ridotto progressivamente il prelievo fiscale sui nuovi giochi. Incentivare beni e servizi con tassazione ben più elevata favorirebbe molto di più le casse dello Stato.

I promotori della campagna sono pronti a fare la propria parte. In conferenza stampa è stata annunciata l’intenzione di mettere a punto una mappa di tutti i servizi sul gioco d’azzardo patologico attivati nelle diverse regioni italiane da strutture facenti capo alle organizzazioni promotrici.

Alla conferenza stampa – a cui sono stati invitati i partiti di tutti gli schieramenti – hanno partecipato diversi candidati alle prossime elezioni politiche: Vannino Chiti (Pd), Franco Fossati (Pd), Dario Nardella (Pd), Claudio Sperandio (Movimento Cinque Stelle), Gabriella Stramaccioni (Rivoluzione civile), Renzo Ulivieri (Sel). Emanuela Baio (Con Monti per l’Italia), Carolina Girasole (Scelta civica con Monti) e Michele Scandroglio (Pdl) hanno inviato un messaggio di sostegno. lp/AGIMEG