Camera, Trizzino (M5S): “Contrastare business illegale su credenziali di accesso a software delle slot”

“Quali iniziative urgenti il Governo intende intraprendere, per quanto di competenza, per contrastare il business illegale che si sta creando attorno alla detenzione delle credenziali di accesso dei software di gestione delle slot machine, garantendo al contempo la trasparenza e la legalità del gioco? Non ritiene opportuno adottare le iniziative di competenza per avviare un approfondimento sul ruolo che il gioco d’azzardo ha nella società italiana?”. Sono gli interrogativi rivolti dal deputato Trizzino (M5S) alla Camera al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute. Ecco il testo dell’interrogazione: “Per sapere – premesso che: la somma delle giocate annuali in Italia relative al gaming d’azzardo è salita negli ultimi 20 anni in modo vertiginoso passando dai 4 miliardi di euro nel 2000, ai 47,5 del 2008, fino alla cifra massima di 96 miliardi di euro del 2016 pari alla spesa per l’istruzione, e al 4 per cento del prodotto interno lordo italiano. In questo comparto, il primato spetta alle slot machine posto che gli italiani, dei suddetti 95 miliardi di euro spesi, versano nelle macchinette quasi il 50 per cento, 49 miliardi di euro; ad oggi sono presenti sul territorio nazionale circa 350.000 apparecchi di gioco con un rapporto di uno ogni 173 abitanti, facendo dell’Italia la prima in Europa per somme giocate e numero di slot in rapporto agli abitanti; dopo diversi casi di gestione illecita degli apparecchi in questione sono stati introdotti dei sensori interni alle slot con la possibilità di riprese audio-video esterne, tramite l’installazione di una « scatola nera », il tutto collegato ad internet tramite un software di gestione per garantire un telecontrollo « a distanza », nonché per ricerche di guasti ed esecuzione di aggiornamenti dei sistemi operativi; da un servizio televisivo della trasmissione « Le Iene » del 1° dicembre 2019, si apprenderebbe che i dipendenti delle società di slot machine, possessori delle password di accesso al programma di gestione delle schede delle stesse macchinette, fornirebbero le suddette credenziali dietro ricchi compensi, a determinati soggetti; il programma di gestione permetterebbe di accedere in tempo reale alle informative delle schede di ogni slot machine situata sul territorio nazionale, riportando così, oltre al nome della macchinetta e alla sua ubicazione precisa, l’attuale incasso, quanto ha già restituito in vincite ma soprattutto il momento in cui determinerà una nuova vincita; da quanto si apprenderebbe dall’inchiesta giornalista, il costo della password varierebbe in base alle zone e a quanto le macchinette site nelle specifiche aree di competenza frutterebbero, ma fino a raggiungere cifre di 20.000 euro al mese –: se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa; quali iniziative urgenti il Governo intenda intraprendere, per quanto di competenza, per contrastare il business illegale che si sta creando attorno alla detenzione delle credenziali di accesso dei software di gestione delle slot machine, garantendo al contempo la trasparenza e la legalità del gioco; se non si ritenga opportuno adottare le iniziative di competenza per avviare un approfondimento sul ruolo che il gioco d’azzardo ha nella società italiana”. cdn/AGIMEG