Camera: Lega presenta interrogazione per chiedere più poteri ai sindaci su apertura sale slot

“Assumere iniziative dirette a modificare la normativa relativa al rilascio delle licenze per sale slot VLT in modo tale da permettere ai sindaci di esprimere parere preventivo e vincolante per l’apertura di nuove sale e di regolamentarle in particolar modo per quanto attiene la vicinanza a luoghi sensibili e gli orari di apertura”: è quanto chiedono, in un’interrogazione rivolta al ministro dell’Interno, i deputati leghisti Paolo Grimoldi e Cristian Invernizzi. Nel testo viene sottolineato che “da un lato lo Stato guadagna 8 miliardi dal gioco d’azzardo, dall’altro però ne spende 5-6 per curare i giocatori affetti da dipendenza, ignorando in sostanza gli effetti devastanti sulla società” e che “la criminalità organizzata guadagna con il gioco d’azzardo più che con gli altri traffici illeciti, in quanto il gioco d’azzardo è meno rischioso e più redditizio”. “In molte città, tra cui Bergamo – sottolineano i due deputati – il problema è molto sentito: le sale slot sono in continua crescita; alcune di queste sale sono a pochi metri da scuole, oratori e da contesti particolarmente delicati per l’ordine pubblico. Il comune di Bergamo, così come molti altri comuni, ha approvato alla fine del 2012 il regolamento «Disposizioni per la valorizzazione del commercio negli ambiti del tessuto urbano consolidato» che vieta, tra l’altro, l’apertura di sale slot nei borghi storici e a 400 metri dai luoghi di culto, ospedali, case di cura, cimiteri, caserme, scuole di qualsiasi ordine e grado ed insediamenti destinati all’educazione ed allo svago di bambini e ragazzi. L’autorizzazione per l’apertura di nuove sale slot è però concessa, a norma di legge, direttamente dal questore, in quanto licenza di pubblica sicurezza; se i comuni limitano in qualche modo, con regolamenti od ordinanze, queste attività, nel 90 per cento dei casi i Tar hanno annullato questi provvedimenti (ad esempio Vicenza, Milano, Verbania): ciò ha comportato, nei fatti, una proliferazione delle sale senza che i comuni possano intervenire, ad eccezione dei controlli”. rov/AGIMEG