Camera: Bordo (Sel); bene manifestazione no slot a Pavia, preoccupa delega giochi a Giorgetti

“Esprimiamo solidarietà e sostegno ai promotori dell’iniziativa di Pavia e a tutte le associazioni che a livello nazionale si stanno occupando di questo fenomeno, ai sindaci che chiedono a questo Parlamento una nuova legge in materia, fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’eccesso, una legge che consegni ai sindaci un reale potere di controllo e di pianificazione”. Lo ha detto, intervenendo in Aula, il deputato di Sel Franco Bordo, esprimendo “preoccupazione per l’assegnazione della delega ai giochi d’azzardo al sottosegretario onorevole Giorgetti, che già si è mostrato in passato, nel recente passato, molto sensibile alla diffusione di questa piaga sociale”. Bordo ha ricordato inoltre che Pavia è “la città, anzi la provincia, con la percentuale più elevata di gioco d’azzardo, perlomeno di quello legale. Si conta una slot machine ogni 136 abitanti, minori compresi. Abbiamo appreso che, a seguito della manifestazione, le due società concessionarie dello Stato hanno presentato un esposto alla magistratura chiedendo di verificare l’esistenza di ipotesi di reato in merito ai contenuti relativi alla manifestazione. L’impressione data dall’azione di esposto alla magistratura da parte dei concessionari di gioco ha il sapore di chi intende spaventare un movimento civico composto da giovani, famiglie, associazioni e amministratori, di chi intende nascondersi dietro un dito per non affrontare invece un problema serio e grave, perché il fenomeno della ludopatia è molto grave a Pavia come in tutta Italia. Sono i numeri – ha proseguito il deputato – che ci dicono i sindaci a declinare questo tipo di gravità: 100 miliardi di euro di fatturato, 4 per cento del PIL nazionale, la terza industria italiana, 8 miliardi di euro di tasse. Questa è la copertina con cui si presenta bene il gioco in Italia. Giriamo la copertina e vediamo che il 12 per cento della spesa delle famiglie italiane è assorbita dal gioco, l’Italia ha il primato europeo con il 15 per cento del gioco d’azzardo, il 4,4 per cento del mercato mondiale, 400 mila slot machine, 6.181 locali e agenzie autorizzati. Sono stati calcolati 15 milioni di giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico e oramai 800 mila sono i giocatori già patologici. L’ex Ministro della salute ha stimato in 5-6 miliardi di euro l’anno la spesa necessaria per curare i dipendenti dal gioco patologico in Italia. Sono i numeri del gioco d’azzardo lecito che sta distruggendo le persone, le famiglie e le comunità. Il gioco sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero e produce sofferenza psicologica, di relazione, educativa e materiale, altera i presupposti morali e sociali degli italiani sostituendo con l’azzardo i valori fondanti sul lavoro, sulla fatica, sui talenti. Sono a rischio la serenità, i legami e la sicurezza di tante famiglie e delle nostre comunità. Spesso intorno ai luoghi di gioco d’azzardo si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, ma anche quella della criminalità organizzata. Il gioco d’azzardo lecito è materia statale e i sindaci non hanno alcun potere regolativo, ispettivo, autorizzativo”. rov/AGIMEG