Bussoni (Segr. Gen. Confesercenti): “Regolamenti ipocriti degli enti locali devastano il settore del gioco. Comparto produce reddito ed occupazione, va tutelato”

“Attorno al gioco legale si sono manifestate anche prima del Covid situazioni legate all’ipocrisia, come se il gioco lecito potesse sviluppare la patologia. Inoltre sono state introdotti regolamenti a livello locale che hanno creato scompiglio, non si è tenuto conto dei protocolli adottati dalle sale giochi, che avrebbero potuto aprire anche prima. Ricordiamo che il settore del gioco legale impiega oltre 100 mila persone, crea un fatturato importante per 60 mila esercizi commerciali che hanno il gioco come attività integrativa. In un anno di inattività a causa della pandemia hanno perso 2 miliardi di margine lordo. Con la chiusura della rete fisica si sono persi miliardi di fatturato, parte assorbito dall’online, parte dal gioco illegale”. Lo ha detto Mauro Bussoni, Segretario generale Confesercenti, nel corso del webinar “Gioco legale, ripartenza e riordino del settore”.
“Il settore vive nell’incertezza, non sono chiare le regole di quello che sarà il futuro. Oggi serve un quadro di riferimento normativo che dia certezze. E’ ora di lasciare da parte le ipocrisie intorno al gioco, anche lo Stato ha perso non poco dal punto di vista delle entrate erariali, circa 5 miliardi di euro. Ma la cosa peggiore che devasta il settore sono le regole degli enti locali, che sotto la spinta dell’ipocrisia pensano che il gioco debba esistere, ma non si debba vedere. E’ una condizione paradossale, serve fare chiarezza affermando che il gioco produce reddito ed occupazione, quindi lasciamo lavorare chi deve lavorare”.
“Dopo un anno di inattività, serve un quadro di riferimento per il settore, per comprendere l’importanza del gioco legale, per evitare una curva verso il gioco illegale. Non dimentichiamo che ci sono tantissimi imprenditori che vivono di questa attività, che l’hanno valorizzata e gestita. Oggi l’invito che facciamo al sottosegretario Durigon è quello di aprire un tavolo di confronto, che vengano messe in campo le proroghe necessarie, evitando regolamenti regionali destabilizzanti, e che venga rimesso in piedi un settore molto importante. Questo tavolo ci deve permettere di isolare quell’area grigia che non fa bene alle attività economiche regolari, così come al sistema Paese nel suo complesso”. cr/AGIMEG