Bolzano. Bocciata la mozione per l’aumento della percentuale da destinare al contrasto della ludopatia

Negli ultimi 9 mesi del 2012 in Alto Adige sono stati spesi più di 700 milioni per giochi d’azzardo, pari a 1.300 € a testa, e la Provincia di Bolzano ne ha trattenuto il 3%, pari a 21 milioni: è quindi necessario che la percentuale prevista per la lotta alle dipendenze da gioco, pari attualmente all’1,5% degli incassi, sia aumentata ad almeno il 15%. E’ la richiesta avanzata nella mozione presentata da Pius Leitner (Die Freiheitlichen) in consiglio provinciale a Bolzano.

Leitner ha segnalato che la dipendenza dal gioco d’azzardo è una malattia come l’alcolismo o lo shopping compulsivo, e non ha nulla a che vedere con la mancanza di forza di volontà o l’immaturità: la politica ha il dovere di mostrare i pericoli di questa dipendenza, che ha effetti anche sulla famiglia delle persone colpite, le quali investono tutti i loro averi nel gioco, fanno debiti, rubano e mentono, manifestando irrequietezza e suscettibilità se privati del gioco.
Il tema è stato definito “molto importante” da Andreas Pöder (BürgerUnion), il quale ha sottolineato che la legge recentemente varata a livello provinciale é difficile da far rispettare, e lo dimostra il fatto che alcuni gestori di sale gioco hanno continuato a fare pubblicità, che la norma vieterebbe. La cosa migliore sarebbe vietare del tutto le sale da gioco.

Sven Knoll (STF) ha espresso il timore che si trattasse di belle parole, senza effetto. Ha ricordato che si può giocare non solo nelle sale da gioco, ma anche su internet o nei casinò austriaci. In tempi di crisi il gioco d’azzardo aumenta sempre,e  la prevenzione andrebbe fatta tra i giovani più che verso gli adulti: anche le campagne sulla raccolta differenziata dei rifiuti hanno avuto più effetto se orientate ai bambini, che poi hanno convinto i genitori. Ulli Mair (F), co-firmataria della mozione ha respinto l’affermazione di Pöder secondo cui l’alcolismo e altre dipendenze sono incurabili, sostenendo che lei stessa ha superato questa dipendenza. Ha chiesto poi se l’attuale 1,5% è mai stato impiegato, e in quale forma, e sostenuto che è necessario produrre un cambiamento all’interno della società e della famiglia allo scopo di combattere le dipendenze. Gli addetti ai lavori sostengono che le campagne di prevenzione non sono percepite, e che bisogna investire di più sulla persona e sui colloqui personali. Hans Heiss (Gruppo Verde) ha accolto la mozione, aggiungendo che anche le funzioni di controllo servono, come dimostra il funzionamento del sistema dei punti patente. Certe sanzioni più rigide introdotte a Bressanone in punti sensibili hanno contributo a frenare questa dipendenza. Prevedere maggiori finanziamenti è una strategia valida, si potrebbero anche inserire nel settore del sostegno alle famiglie promuovendo interventi già nella scuola. Anche Thomas Egger (F) ha co-firmato la mozione, ritenendo che la dipendenza da gioco d’azzardo sia un fenomeno in crescita, sia nelle sale che in internet. Egli ha aggiunto di avere l’impressione che nelle sale gioco si faccia riciclaggio di denaro sporco.

L’ass. Richard Theiner ha segnalato che i sospetti ci sono, ma mancano le prove concrete. La percentuale dell’1,5 %, ha spiegato, è stata definita orientandosi alle regioni vicine, ed è un impegno minimo, ma si sta spendendo molto di più perché non ci si limita a produrre manifesti, volantini e opuscoli. Si sta facendo molto per la lotta alle dipendenze, per esempio la dipendenza da gioco d’azzardo viene trattata anche a Bad Bachgart e in tutta la provincia c’é una rete di tutela. Leitner ha ribattuto che da tutte le dipendenze guadagnano sia lo Stato che la Provincia, e questa è una schizofrenia.

La mozione è stata respinta con 13 sì, 14 no e 1 astensione.

cd/AGIMEG