Binetti (UDC): “Sbagliato sottoporre a certificazione onerosa i giochi da intrattenimento puro (Comma 7) equiparandoli di fatto alle slot o Vlt”

“Il gioco d’azzardo è sempre una grande sfida per tutti noi, anche sotto il profilo normativo: da un lato si vuole mantenere la dimensione ludica con cui grandi e piccoli assumono la giusta dimensione dell’intrattenimento, ma d’altra parte si vuole evitare che l’azzardo diventi quella sfida con cui i giocatori rovinano se stessi e le loro famiglie. Con la complicità del gioco illegale, fin troppo spesso legato alla criminalità più o meno organizzata. Chiaramente la maggior tutela è rivolta verso le età più fragili come quella della adolescenza, che non di rado rappresenta il primo ingresso in un mondo complicato e tutt’altro che divertente, oppure verso quei soggetti che più facilmente tendono ad investire in un futuro illusorio la fatica del vivere e del lavorare. La tutela assume talvolta il sapore del proibizionismo o meglio ancora della pressione fiscale che rende il giocare più caro e meno redditizio, a cominciare dai suoi esercenti o più su ancora i suoi concessionari. ” Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che aggiunge: “Ma risulta davvero sorprendente quello che è accaduto recentemente con il Decreto del 18 maggio 2021, che riguarda le nuove regole tecniche per cui vengono sottoposti a certificazione onerosa giochi come i calciobalilla, carambole, bigliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini: tutti apparecchi senza vincita, ma tutti equiparati alle Vlt e agli AWP o slot dei bar. In altri termini ciò che è puro divertimento diventa improvvisamente una pericolosa minaccia legata al mondo dell’azzardo e ciò invece di colpire il gioco d’azzardo o il gioco illegale va a colpire il gioco di puro intrattenimento, disincentivando ulteriormente questa tipica attività di aggregazione sia per i giovani che per i meno giovani. Esiste per altro esiste una dichiarazione della Commissione Europea, per la quale “I giochi di abilità o da intrattenimento o gli apparecchi da gioco che non distribuiscono premi o che distribuiscono premi solo nella forma di giochi gratuiti non rientrano nell’esclusione delle attività di azzardo”. Per questo ho presentato una interrogazione spero di avere presto risposta con una più corretta interpretazione che escluda il gioco di puro intrattenimento dalle categorie più esplicitamente considerabili come gioco d’azzardo, per cui si richiede nuova omologa, nuovo nullaosta e si impongono correttamente nuovi e più adeguati vincoli fiscali”. lp/AGIMEG