Bertoldi (Istituto Milton Friedman): “Bozza di regolamento sul gioco a Livorno è un confuso copia incolla di altri regolamenti”

“Ho partecipato alla seduta della 3^ e 5^ Commissioni consiliari riunite in Consiglio comunale a Livorno questo pomeriggio per discutere e teoricamente votare la bozza di regolamento in materia di gioco lecito proposta dalla maggioranza. L’eccesso di fretta da parte della maggioranza nel voler approvare un regolamento ‘no slot’ per mere finalità politico-elettoralistiche ha fatto si che non si sia tenuta la votazione quest’oggi, in quanto la bozza non fosse modificabile istantaneamente e ritenuta malfatta anche dalle opposizione”.
Così Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman ai termini dei lavori delle Commissioni consiliari del Comune di Livorno.
“Il documento presentato – prosegue – era un confuso copia incolla di altri regolamenti e riportava errori tecnici e formali grossolani, così come i Consiglieri non sono stati messi a conoscenza della presenza delle associazioni di categoria che avrebbero dovute essere udite dalle Commissioni riunite. Nel merito la bozza di regolamento è sostanzialmente priva di contenuti, riporta misure genericamente già previste dalla Legge regionale Toscana e da normative nazionali, oltre a prevedere l’attribuzione di maggiori poteri al Sindaco, compresa la possibilità che regoli gli orari di apertura delle attività di gioco, senza però indicare nemmeno le fasce orarie. Si tratta di un regolamento-spot malfatto privo di argomenti. Ricordiamo che il precedente regolamento sul gioco adottato dal Comune venne annullato dal TAR in quanto privo di argomenti scientifici e dati che ne sostenessero tesi, intenzioni e misure. Auspichiamo le associazioni di categoria e gli esperti possano essere uditi e convocati con il dovuto preavviso, che si possano conoscere le intenzioni del Sindaco circa la regolamentazione oraria e che il regolamento possa essere frutto di una vera mediazione tra gli argomenti di operatori, parti sociali e rappresentanti politici. Devono essere tutelati gli interessi dei cittadini, dei giocatori patologici così come quelli delle imprese e dei lavoratori. Ci rendiamo da subito disponibili come Istituto a portare le nostre argomentazioni, frutto di anni studi e analisi sulla materia. Invieremo nel frattempo ai membri delle Commissioni lo studio dell’Università di Sydney che dimostra quanto l’interruzione oraria delle attività di gioco sia dannosa per i giocatori patologici e spiegheremo come bar e sale dedicate non possano essere sottoposti al medesimo trattamento in termini di regolamentazione oraria. Il dialogo è sempre la chiave migliore per uscire dalle situazione d’impasse negli interessi di tutti i cittadini.” lp/AGIMEG