Barnier, Nel rilascio delle licenze, Autorità nazionali devono rispettare principi trasparenza e eguaglianza

“Nell’attuale quadro normativo, spetta agli Stati membri – nei limiti stabiliti dalla Corte di Giustizia Europea – determinare l’organizzazione dell’offerta di gioco, inclusi gli obiettivi delle loro politiche e i livelli di protezione assicurati. Per quanto riguarda le autorizzazioni, incluse le licenze e i permessi per i negozi di scommesse, le autorità pubbliche hanno il dovere di rispettare i principi fondamentali del Trattato (come la trasparenza e la parità di trattamento)”. E’ quanto ha detto il commissario per il Mercato Interno Michael Barnier rispondendo a un’interrogazione dell’on. Ian Hudghton (Verts/ALE). L’eurodeputato sottolineava l’apertura di un vasto numero di agenzie di scommesse in Scozia, e chiedeva quali politiche intendesse adottare la Commissione per aiutare le comunità locali a far adottare dagli Stati membri politiche restrittive sul gioco.”L’adozione di misure per limitare il gioco d’azzardo” ha spiegato Barnier, ” ricade principalmente tra le prerogative delle autorità nazionali. Tuttavia nella comunicazione ‘Verso un quadro europeo approfondito per il gioco online’, la Commissione riconosce che l’effettiva applicazione delle norme nazionali da parte degli Stati membri sia fondamentale per assicurare il perseguimento dell’interesse pubblico nelle politiche sul gioco”. Barnier ha quindi ricordato che la Commissione “adotterà due raccomandazioni con l’obiettivo di assicurare un livello comune elevato e socialmente responsabile di tutela dei giocatori e dei destinatari delle pubblicità sul gioco. I principi che verranno adottati comprenderanno l’accertamento dell’età e dell’identità del giocatore, la fissazione di limiti di spesa e temporali, l’adozione di segnali di avvertimento e formule di auto-esclusione. Sebbene questi strumenti siano studiati per il gioco online, il loro campo di applicazione potrà essere esteso anche a quello fisico”. E ancora, “le norme europee esistenti hanno l’obiettivo di proteggere i consumatori in generale e, in particolare, i soggetti maggiormente esposti come i minori. Ad esempio, la direttiva 2005/29/EC vieta un’ampia gamma di pratiche commerciali fuorvianti o aggressive”. rg/AGIMEG