Barnier (Comm. Eu): “La legge spagnola sul gioco non pregiudica gli obblighi previsti dalla direttiva antiriciclaggio”

Riciclaggio di denaro sporco in relazione al progetto Eurovegas? Ad insinuare il dubbio era stato alcune settimane fa Raül Romeva i Rueda, europarlamentare del gruppo Verdi/ALE che aveva presentato in Commissione europea un’interrogazione nella quale chiedeva di sapere se le modifiche apportate alla legge spagnola 8/2012 fossero conformi alla direttiva 2005/60/CE.
A rispondere dalla Commissione al Mercato Interno, è stato oggi Michel Barnier.

“La legge statale spagnola 10/2010 contro il riciclaggio di denaro e il terrorismo recepisce la direttiva 2005/60/EC e gli obblighi in capo ai casinò derivanti dalla direttiva anti-riciclaggio quali l’identificazione, la verifica e la segnalazione delle operazioni sospette. La nuova proposta sull’anti riciclaggio – ha chiarito Barnier – amplia il campo di applicazione della direttiva a tutti i soggetti che offrono gioco d’azzardo.
La direttiva 2005/60/CE si basa su un’armonizzazione minima e il diritto nazionale può affrontare i rischi più ampi legati ad altre forme di gioco d’azzardo e i rischi specifici esistenti nelle varie giurisdizioni. Le modifiche contenute dalla nuova legge 8/2012 in materia di gioco d’azzardo non sembrano pregiudicare gli obblighi previsti dalla direttiva antiriciclaggio e la legge spagnola contro il riciclaggio continua ad essere applicata ai casinò. Nella misura in cui le attività degli operatori vengono giudicate come potenzialmente ad alto rischio, le autorità spagnole sarebbero autorizzate a mettere in atto controlli efficaci come i meccanismi di regolamentazione, di licenza o di controllo per affrontare il potenziale rischio implicito.
Dalle informazioni disponibili – ha concluso – sembra che nessun progetto della natura descritta dall’onorevole parlamentare è attualmente in fase di autorizzazione da parte delle autorità spagnole. La Commissione non può stabilire se la legislazione dell’UE sia stata applicata correttamente o meno in relazione a un possibile progetto di legge futuro e, quindi, non può intervenire in questo caso, visto che in questa fase iniziale le disposizioni del diritto dell’Unione europea non sono ancora applicabili”. lp/AGIMEG