A Roma slot accese per 8 ore. Raggi: “Nella Capitale il 12% delle macchine italiane. Non ci fermiamo qui”

Anche a Roma arrivano i limiti orari per le slot, si potrà giocare per 8 ore al giorno, dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. Il sindaco Virginia Raggi ha firmato sabato l’ordinanza – il provvedimento era già stato anticipato nel regolamento sulle distanze, adottato poco più di un anno fa – che interessa sale dedicate al gioco, Bingo, sale scommesse, e tutti i locali generalisti come bar e tabaccherie. In quegli orari va assicurato lo spegnimento dei singoli apparecchi, tramite interruttore elettrico, e anche che non vi si possa accedere. Gli esercenti dovranno esporre degli avvisi ben visibili all’interno e all’esterno dei locali. Sono previste sanzioni amministrative che vanno da 150 a 450 euro per locale, indipendentemente dal numero di apparecchi. Mentre in caso di recidiva (che scatta con due infrazioni in un anno solare e per ogni violazione successiva alla seconda, anche in caso di regolare pagamento delle multe precedenti) è prevista la sanzione accessoria dello spegnimento di tutti gli apparecchi per un periodo non superiore a cinque giorni, considerati un tempo “significativo” per l’esercente, ma anche idoneo agli interessi collettivi. L’ordinanza è uno strumento che i sindaci possono adottare per venire incontro a circostanze “eccezionali”. Tra le quali la salute pubblica. Ed è proprio questa la motivazione che la stessa Virginia Raggi sottolinea ad Avvenire, di fronte all’aumento dei casi di ludopatia. “La salute dei cittadini prima di tutto, per questo la nostra guerra al gioco d’azzardo non si ferma”, assicura. “Contenere la diffusione, attraverso l’introduzione di limiti orari, è un atto doveroso”. A Roma, ricorda Raggi, operano 294 sale con più di 50mila slot machine, “pari ad oltre il 12% di tutte quelle distribuite nel nostro Paese”. Nel 2017, inoltre, “c’è stato un aumento progressivo del numero di soggetti in carico ai servizi di cura per le dipendenze da gioco. Si tratta di una patologia che coinvolge tutte le categorie di cittadini: disoccupati, precari, studenti, casalinghe e pensionati, persone in gran parte accomunate da una difficile condizione economica”, conclude la prima cittadina. lp/AGIMEG