Poker, Scalzi (Wpt): “I numeri del poker live sono in crescita in Italia e nel resto del mondo”

Appuntamento a Rozvadov per il World Poker Tour. Il torneo da 1.100 euro di buy in vede protagonista anche il November Nine Federico Butteroni e sarà diretto dal tournament director Christian Scalzi, ambasciatore italiano al TDA di Las Vegas. Nuove regole discusse e soprattutto il futuro del poker live sul tavolo. I numeri degli ultimi tornei sono positivi, ma servono nuove idee per rilanciare il gioco. Scalzi svela le strategie del World Poker Tour, che passerà anche a Venezia dal 6 al 9 novembre

Di ritorno dalla Tournament Director Association. Come cambieranno le regole del gioco?

“La riunione è stata molto interessante, anche grazie all’intervento di Negreanu che ci ha dato la possibilità di confrontarci con il parere dei giocatori, con le loro opinioni e ci ha fatto notare come a volte noi Td siamo un po’ rigidi in alcune situazioni di gioco. A volte con i giocatori amatoriali, che sono fondamentali, siamo inflessibili e forse è il caso di non penalizzare chi sbaglia senza volerlo su alcuni punti tecnici.  È stata per me una grande emozione essere chiamato da Matt Savage (Executive Tour Director of the World Poker Tour) sul board del Tda. Ho parlato dell’importante tema della late registration e della necessità di premiare i giocatori puntuali, che ci consentono di lavorare meglio. Troppi ritardatari in un torneo al primo livello non ci permettono di essere accattivanti con i giocatori che invece prenotano online o che si presentano alle casse un’ora prima. Si deve cercare la situazione ideale per l’organizzazione, specie in un torneo con mille-duemila giocatori, per evitare code o lamentale. Dobbiamo educare i giocatori anche da questo punto di vista. Alcune regole cambieranno per il Tda ma saranno solo pochi accorgimenti. La prima riguarda la First card of the deck (la prima carta del mazzo) che viene sostituita, dopo aver discusso veramente tanto, con la LCOTD (ultima carta, Last Card Of  The Deck).  Il giocatore, se non è presente al tavolo al momento della distribuzione della prima carta, non può entrare in azione. Con ogni probabilità si ritornerà all’antico con Last Card Of The Deck: per dichiarare che un player non può giocare una mano bisognerà attendere la distribuzione dell’ultima carta”.

C’è la possibilità che l’evento possa essere ospitato anche da una sede europea?

“La direzione del Tda ha previsto di prendere in considerazione una tappa europea da alternare con la tappa Usa. Due sponsor sono già pronti a sostenerci e sarà mio compito aiutare questo progetto e trovare una location europea, magari in concomitanza con un torneo del Wpt. Le città candidate sono ancora top secret. La location deve essere adatta a questo progetto e deve prevedere anche il fatto che il casinò sia partner e capisca l’importanza di un evento che promuove il poker con 200 persone che arriveranno da tutta Europa. La presenza di Matt Savage, in rappresentanza di chi ha portato avanti questo progetto, è la ciliegina sulla torta”.

A Las Vegas si è parlato anche dei numeri del poker? A livello globale il gioco è in crescita?

“I numeri del poker live sono in aumento. In Italia noto un grande successo dei tornei low buy in. Ma è nel mercato orientale che si sta assistendo a una grande esplosione di questo gioco. La conferma arriva dal fatto che la mia compagnia è stata acquisita da Ourgame (Il World Poker Tour ha annunciato a giugno di essere stato acquisito dalla Ourgame International Holdings Ltd. per un prezzo di 35 milioni di dollari, ndr). In Sudamerica il poker sta vivendo un grande successo: le Brazilian Series of Poker hanno visto grandi sponsor nuovi per il settore poker e questo ci fa ben sperare”.

 Il Wpt esplora nuovi confini? 

“Per quanto riguarda il Wpt, il passaggio di compagnia ci pone di fronte una nuova sfida: trovare nuovi sponsor esterni al settore del gaming per trovare nuova linfa e rilanciare ancora di più sulla promozione del poker come gioco di abilità. In questa ottica si inquadra il progetto del Wpt di esplorare nuovi mercati. Il Sud-Est asiatico ha già ospitato altri eventi, mentre un casinò partner in Sudamerica dovrebbe annunciare a breve una nuova tappa”.

Butteroni cerca buone palestre in vista della finalissima Wsop…

“Sono a Rozvadov, dove si gioca la tappa della repubblica ceca del Wpt. Federico Butteroni sarà nostro ospite. Ero con lui a Las Vegas prima del Main Event e sono felice di rivederlo in un’altra veste, essendo ora il secondo italiano ad arrivare tra i November Nine. Come tutti aspetto con trepidazione la sua performance, ma come gli ho detto ora deve solo vivere questi due mesi di attesa come uno dei periodi più belli della sua vita. Sono contento che intanto sarà dei nostri a Rozvadov. Abbiamo già tante conferme, come Laurent Polito al quale ho consegnato già quattro volte il trofeo del Wpt. Sarà presente anche lui in questa meravigliosa poker room della Repubblica Ceca con 180 tavoli. Ci saranno anche Marco Della Tommasina, a caccia di un altro itm, Stefano Fiore e Jonathan Iozza (Cerus Italia) in veste di giocatore. Io personalmente sarò presente al Wpt National di Vienna e per la seconda volta alla tappa di Valkenburg. L’anno scorso fu un grande successo. Subito dopo ci sarà l’appuntamento di Marrakech e poi quello di Bruxelles per il main event da 750 euro. La novità per questa tappa sarà l’h.o.r.s.e in una versione da 200 euro per gli amanti delle varianti. Ci aspettiamo molti italiani. Ovviamente c’è grande attesa per il Wpt National di Venezia dal 6 al 9 novembre da 990 euro”. 

La politica in queste settimane si è occupata dei casinò italiani. Qual è la ricetta per un possibile rilancio?
“Credo che i casinò italiani abbiano bisogno di un rilancio generale. Sanremo grazie alla Tilt Events sta riproponendo eventi di poker molto interessanti che hanno registrato ottimi numeri (354 player al Wpt National). È una strategia vincente per l’indotto importante che porta un torneo. I casinò italiani se ne sono resi conto quando hanno cominciato a snobbare il texas hold’em. Guardiamo gli stadi di calcio: quelli inglesi e tedeschi attraggono molto più rispetto a quelli italiani. Hanno market, musei, ristoranti e servizi che sono molto più allettanti rispetto a quelli obsoleti che si vedono in Italia. Lo stesso principio va applicato ai casinò”. lp/AGIMEG