Poker: insulti razziali al tavolo, il calciatore Jamie Vardy nella bufera

In questi giorni i tabloid inglesi si stanno occupando del caso di Jamie Vardy, attaccante del Leicester City – allenato dal nostro Claudio Ranieri – finito nell’occhio del ciclone per aver utilizzato un termine razzista nei confronti di un giocatore che era seduto al suo stesso tavolo da poker, mentre il calciatore si trovava in un casinò.

Secondo quanto riporta Pokernews, Vardy ha dato del “Jap” a un cliente della sala da gioco reo, o almeno così sembra, di aver tentato di spiare le sue carte. L’epiteto sarebbe stato ripetuto per tre volte, lo scorso 26 luglio. Per intenderci, “Jap” è l’abbreviazione di “Japanese”, ovvero “giapponese”, un termine che nei paesi anglofoni è definito razzista e con forti connotazioni spregiative.

In un comunicato stampa rilasciato dal Leicester a Press Association, il ventottenne centravanti ha dichiarato: “Mi scuso con tutto il cuore per le offese. È stato un errore di cui mi pento e del quale prendo la piena responsabilità. Non ho tenuto un comportamento all’altezza delle aspettative”.

Anche la sua squadra, che milita nella massima serie inglese, ha voluto commentare: “Ci aspettiamo gli standard più alti dai nostri giocatori, dentro e fuori dal campo, e che siano un esempio, un modello da seguire, per la nostra comunità. Prendiamo atto delle scuse di Jamie e cominceremo subito delle nostre indagini sull’incidente. Non ci saranno ulteriori commenti fino alla fine di questo procedimento”.

Il Leicester è di proprietà della famiglia tailandese Srivaddhanaprabha, che giusto poche settimane fa ha licenziato Tom Hopper, Adam Smith e James Pearson – figlio dell’ex allenatore Nigel – dopo aver scoperto che i tre, finita la scorsa stagione, si sono lanciati in un tour della Thailandia, dove sono comparsi in un video hot durante il quale hanno utilizzato un linguaggio razzista.
Roisin Wood (Kick It Out): “I Calciatori Siano un Esempio”

Kick It Out, un’organizzazione che lotta contro il razzismo, ha stigmatizzato il comportamento di Vardy e aveva già invitato il Leicester a prendere provvedimenti. Il suo direttore, Roisin Wood, ha dichiarato al Sun: “Fa specie che nel weekend di apertura della stagione, che dovrebbe essere un momento di festa, arrivino queste accuse a mettere in secondo piano il calcio.

“I calciatori, a prescindere dal livello al quale giocano, sono modelli sia dentro sia fuori dal campo e i loro comportamenti possono influenzare milioni di fan in tutto il paese. Se le accuse fossero confermate [le dichiarazioni sono precedenti alle scuse ufficiali di Vardy, ndr] sarebbero davvero serie e ci aspetteremmo che il club conducesse indagini rapidi e approfondite. Abbiamo contattato il club e aspettiamo la loro risposta”. Che poi è arrivata, come abbiamo visto.

Vardy, che ha aperto le marcature per il Leicester nel 4-2 al Sunderland con il quale la squadra di Ranieri ha iniziato il campionato, è un talento sbocciato tardi. Fino al 2012 giocava nel Fleetwood, club di terza divisione, dal quale il Leicester lo ha acquistato per 1 milione di sterline.

A 28 anni, Vardy è stato convocato per la prima volta dalla Nazionale, allenata da Roy Hodgson, e ha esordito entrando nel secondo tempo dell’amichevole giocata contro l’Irlanda, lo scorso giugno. In quell’occasione, la partita finì in parità, con nessuna delle due squadre capace di segnare lp/AGIMEG